Gianni Morandi, l’eterno ragazzo che non smette di stupire

MANTOVA Una sintesi del trionfale concerto di Gianni Morandi all’Esedra di Palazzo Te? Bastano i titoli della prima e dell’ultima canzone in scaletta: L’allegria ed Evviva!, entrambe firmate da Jovanotti. Dunque: energia pura, divertimento, positività. E poi sorrisi, aneddoti, empatia premiati da un mare di applausi. Insomma, passano gli anni (a dicembre saranno 79) ma l’Eterno Ragazzo non si smentisce. È sempre lì, sul palco, a donarsi generosamente al suo pubblico, rivisitando 60 anni di una carriera straordinaria. E che tanto ancora può regalargli.
È un juke box vivente, Morandi. Anzi, una macchina del tempo. Dove, nel giro di qualche canzone, si può venire catapultati dai giorni nostri agli anni Sessanta e poi agli Ottanta. Capita subito al secondo pezzo, quando da L’allegria si passa a Se perdo anche te, cover di Neil Diamond ancora oggi tra i suoi evergreen. Il concerto è godibilissimo, la scaletta ben calibrata. Si susseguono epoche, ma anche autori di ogni sorta, con i quali il “Nostro” ha collaborato. Detto di Jovanotti (che gli ha firmato anche la sanremese Apri tutte le porte), l’elenco comprende: Tommaso Paradiso (Una vita che ti sogno), l’immenso Mogol (con Mario Lavezzi in Varietà), il fido Franco Migliacci (praticamente tutte le hit degli anni ’60), ma anche Panella, Bardotti, Bigazzi, insomma gente che ha scritto la storia della musica italiana. Sentito e commovente l’omaggio all’amico Lucio Dalla (Futura e Caruso): è qui che Morandi valorizza le capacità dell’interprete puro, figura ormai in via d’estinzione (purtroppo) nel panorama musicale italiano.
La validissima band lo supporta, il pubblico di più. L’atmosfera si fa magica quando il buon Gianni imbraccia la chitarra per un medley emozionante: Canzoni stonate, Chimera, Il giocattolo, La fisarmonica, Non son degno di te, Il mondo cambierà. Non può mancare C’era un ragazzo…, che fa cantare e battere le mani a tutta l’Esedra. Ma una menzione meritano anche i duetti con i singoli coristi, sulle note di In amore, Vita e Grazie perchè. Morandi stanco? Neanche per idea. Il solo pensiero viene smentito da un altro medley, letteralmente scatenato, del periodo adolescenziale: da Se puoi uscire una domenica a Fatti mandare dalla mamma, passando per Andavo a 100 all’ora e Go kart twist.
Il finale non può che essere riservato al manifesto del “ragazzo di Monghidoro”: Uno su mille, praticamente la sua storia fatta di successi, cadute e risalite mirabilmente resa in versi da Migliacci. Ed è incredibile con quale coinvolgente intensità lui ci si immedesimi, ogni volta che la interpreta. Il bis è un altro frullato di successoni: Scende la pioggia, Si può dare di più, Banane e lampone, fino all’ultimo singolo Evviva!. Applausi a scena aperta: qualcuno dubitava?

Gabriele Ghisi