Grandi emozioni di Natale in duomo con il Coro Livia d’Arco

MANTOVA Per il Coro Livia d’Arco sarà un Natale in musica, ça va sans dire, in salsa francese. La scelta artistica con la quale l’ensemble si presenterà la sera del 25 dicembre in Duomo (ore 20:45, ingresso libero) per il tradizionale concerto sotto l’albero offerto alla cittadinanza, è caduta infatti sull’Oratorio de Nöel op. 12 di Camille Sains-Saens (1835-1921), per archi, organo, arpa, cinque voci soliste e coro a quattro voci. Composto in soli 11 giorni nel 1858 l’Oratorio costituisce una delle opere più espressive della tradizione natalizia, nonché un’autentica prova di destrezza musicale per l’ensemble mantovana diretta dal Mo. Roberto Fabiano, accompagnata dalla validissima Orchestra da camera giovanile Niji di Verona e all’organo da un ancor più giovane talento, Jacopo Andreoli, appena 19enne. Le arie melodiche dei dieci brani che compongono l’opera, sospese sui testi in latino tratti dai Vangeli, dai Salmi e dal Libro dei Profeti, avvolgono l’ascoltatore di un caldo tepore, come un leggero panno di lana pregiata. Alle note pastorali introduttive – quasi una ninna nanna – seguono dolci melodie nelle quali, accanto ai dialoghi delle voci soliste con il coro (soprani Antonella Antonioli e Vania Beiato, contralto Sara Tomassini, tenore Angelo Goffredi, baritono Frano Lofi) entra in scena il suono dell’arpa. Quando, all’improvviso, ecco irrompere con cupa drammaticità la domanda gridata a piena voce dal coro: “Quare fremuerunt gentes?” (perché le genti congiurano, perché invano cospirano i popoli?): è questa una frattura, con i colori vividi e la profondità di un crepaccio, che Saint-Saëns rende con straordinaria espressività in sole 37 battute. Il clima di rasserenante pacatezza torna subito dopo rievocando nuovamente l’atmosfera pastorale. Ma le sorprese non sono finite. Nell’aria “Tollite Hostias”, lo slancio vocale del coro e dei soprani raggiunge di nuovo altissime vette per sciogliersi nel prorompente finale in un autentico inno alla gioia alla venuta di Cristo.
In salsa francese è pure il celebre Cantique de Nöel di Adolphe Adams (1803-1856), brano a che da qualche decennio accompagna tutti i film sotto l’albero di produzione hollywoodiana (O Holy Night, nella popolare versione inglese) e che il Livia d’Arco interpreterà a sei voci nella edizione originale. Una curiosità: è stato il primo brano musicale al mondo trasmesso alla radio.
Mantenendo fede al repertorio barocco, l’ensemble corale mantovana si esibirà quindi nella notissima Cantata BWV 147 “Jesus bleibet meine Freude” di J.S. Bach, in lingua tedesca.
A riportarci nell’atmosfera tipica dell’Italia popolare e contadina, evocata da pifferi e zampogne, sarà infine il “Concerto fatto per la notte di Natale” di Arcangelo Corelli, composto nel 1690 come ottavo dei Concerti Grossi Op. 98, nella coinvolgente esecuzione strumentale dell’Orchestra da Camera Niji.