I Capuleti e i Montecchi al Teatro Ponchielli

CREMONA L’ultimo appuntamento della Stagione d’Opera è con uno dei massimi capolavori di Vincenzo Bellini, I Capuleti e i Montecchi, in scena al Teatro A. Ponchielli il 31 gennaio (ore 20.30) e in replica il 2 febbraio (ore 15.30). Tratto dalla tragedia shakespeariana, il titolo riscosse immediatamente un grande successo e venne programmato nei maggiori teatri italiani. Composta in poco meno di due mesi, I Capuleti e i Montecchi nasce dall’ennesimo incontro tra Vincenzo Bellini e il librettista Felice Romani. Rielaborando un testo nato pochi anni prima per il Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj, Bellini riserva la parte di Romeo a una voce di mezzosoprano, ricalcando una tradizione di ruoli en travesti ormai quasi in disuso per l’epoca.

Nella storia resa immortale da William Shakespeare, Romeo e Giulietta sono due ragazzi schiacciati dalla ottusità dei propri genitori.

La forza del loro amore risplende nella semplicità dei loro nomi propri, Romeo e Giulietta, mentre le loro rispettive famiglie sembrano vivere solo per affermare la grandezza del loro cognome, della loro casata, della loro storia. I Capuleti e i Montecchi, rispettivamente delle fazioni dei guelfi e dei ghibellini, si identificano nell’odio reciproco, sembrano vivere per quello, trovano appagamento nel rispecchiarsi in questi blasoni familiari che hanno generato solo violenza e vittime. Nel testo di Shakespeare, la morte di Tebaldo (Capuleti) e di Mercuzio (Montecchi) avviene davanti ai nostri occhi ma quei due ragazzi sono solo le ultime vittime di una lunga catena che, vendetta dopo vendetta, assassinio dopo assassinio, sembra non dover avere mai fine.

Nella sintesi della trama operata da Felice Romani, molti personaggi e molti episodi del testo shakespeariano vengono sacrificati ma il dolore per tutti quei lutti insensati trasuda ugualmente da ogni parte nella musica di Bellini che anzi, proprio grazie al sacrificio delle trame secondarie, rende ancora più spietata la crudeltà familiare e, attraverso pagine musicali indimenticabili, riesce a penetrare in profondità nell’animo di Romeo e di Giulietta, la cui morte ci commuove e ci atterrisce.

Ho deciso di trasportare l’ambientazione della trama ai nostri giorni. Approfittando del fatto che il ruolo di Romeo deve essere interpretato da una soprano, ho deciso inoltre di lasciare le sembianze femminili alla cantante che lo interpreta, senza travestirla da uomo. In questo modo la ribellione contro il grigio assetto sociale basato sulla convenzione, sulla violenza e sul terrore, che oggigiorno si esprimono in forme diverse ma non per questo meno dolorose e laceranti, verrà visto attraverso gli occhi di due ragazze di oggi, di fronte al cui travolgente amore tutto passa in secondo piano, anche l’identità sessuale.

Capuleti, Montecchi, guelfi, ghibellini, uomo, donna… alla fine solo l’amore conta. L’amore travolgente di due ragazzi, l’amore eterno di Romeo e di Giulietta (Note di regia a cura di Andrea De Rosa).