Il cielo del mese di gennaio illustrato dall’Associazione Astrofili Mantovani

Volgendo lo sguardo verso sud ovest si osservano la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più grande (ma non molto appariscente dei Pesci), individuabile facilmente se si tiene conto che si trova sotto il grande quadrilatero di Pegaso. Sopra il vertice più alto di Pegaso è ancora ben visibile Andromeda; oltre appare altissimo in cielo, vicino allo zenit, Perseo, e appena più in basso, l’Auriga, riconoscibile per la sua forma a pentagono e per la sua stella più luminosa, Capella. Sotto è il Toro con le Pleiadi e poi Orione. In una sera invernale limpida, fredda e senza Luna, si vedono quattro stelle brillanti luccicare ai vertici di un quadrilatero: in alto, a sinistra Betelgeuse, di tonalità rossastra, a destra Bellatrix; in basso, a destra la bianchissima Rigel e a sinistra Saiph. E poi le tre stelle allineate al centro del quadrilatero: a destra Mintaka, al centro Alnilam e a sinistra Alnitak e 3° a sud di queste la grande nebulosa di Orione (M42 nel catalogo di Messier). Verso sud est è Sirio, la stella più luminosa del cielo, alfa della costellazione del Cane Maggiore; più in alto a est è il Cane Minore con Procione come stella più luminosa. Sopra Orione, leggermente a est, sono i Gemelli Castore (splendida stella doppia) e Polluce. In tarda serata sopra l’orizzonte est sorge la costellazione del Leone, prima avvisaglia del cielo primaverile. A nord attorno alla Stella Polare sono alcune costellazioni circumpolari come Cassiopea, la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone e l’Orsa Maggiore. Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del Sistema Solare appena fa buio sarà ancora possibile osservare Saturno molto basso sull’orizzonte sud ovest. Fino a sera inoltrata invece sarà ancora ben osservabile Giove molto più alto sempre sull’orizzonte ovest. Da seguire è la Cometa 12P/Pons-Brooks che dopo l’ultimo perielio del 1954 torna nelle vicinanze del Sole e nei mesi di gennaio e febbraio potrebbe forse raggiungere la 5ª magnitudine e rendersi osservabile anche con binocoli e piccoli telescopi.