MANTOVA – Sarà inaugurata venerdì 18 giugno 2021 alle ore 18.00, presso la Casa del Mantegna a Mantova, la mostra “Joseph Beuys. Il Tamburo dello Sciamano”. L’evento, con cui riparte il programma espositivo della storica dimora mantegnesca, commemora il centenario della nascita di Joseph Beuys, artista che ha segnato la storia dell’arte contemporanea con la sua idea di “arte ampliata”, interpretata in senso antropologico. Dal 19 giugno al 29 agosto la mostra rende omaggio all’attualità del pensiero di Beuys circa il ruolo dell’artista, l’impegno ambientale, il rapporto tra arte e scienza, con opere, multipli, video, materiale documentario e un calendario di iniziative collaterali.
All’inaugurazione saranno presenti il Presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli e la Console Generale della Repubblica Federale di Germania a Milano in carica Tatjana Schenke-Olivieri. Promossa dall’Associazione Culturale Flangini in collaborazione con la Provincia di Mantova, la personale è curata dal professor Antonio d’Avossa, critico d’arte e docente emerito all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, studioso dell’opera e del pensiero del Maestro tedesco e curatore di numerose esposizioni in Europa e in America.
Grande protagonista della sperimentazione concettuale, Beuys compendia con Andy Warhol, di cui era amico ed estimatore benché su posizioni diverse, le linee fondamentali dell’arte visiva del secondo dopoguerra. Notissimo in Europa e negli USA, dal 1971 lavorò ed espose frequentemente in Italia. Legato in un primo tempo a Fluxus, gruppo che intendeva ricreare il senso dell’arte in relazione alla vita, fu sempre molto attivo nel proporre temi ecologici e politici e fornì un contributo essenziale alla fondazione del movimento dei Verdi (Die Grünen) in Germania. «Il suo attivismo politico va letto non soltanto nel senso ecologico, ma principalmente nell’aspetto antropologico: difesa dell’uomo, della creatività, dei valori umani» (A. d’Avossa).
In mostra oltre 100 esemplari di multipli e opere uniche, provenienti da collezioni private e pubbliche, dimostrano un uso strategico di questo “arsenale” creativo e pacifico come arma di propaganda di un pensiero divenuto oggetto di numerose attenzioni e letture. Circa 150 documenti rari guidano il visitatore lungo il percorso della Casa del Mantegna: i manifesti firmati dal Maestro tedesco, le cartoline e le fotografie documentano la sua attività e il suo pensiero. I multipli e i documenti sono accompagnati da una serie di video realizzati tra il 1964 e il 1985, che testimoniano le famose “azioni” durante le quali l’artista coinvolgeva il pubblico con discussioni su temi sociali, dando vita a un nuovo concetto di scultura: la “scultura sociale” (Soziale Plastik). Rari filmati, dodici tra silenziosi e sonori, di “azioni” e discussioni dell’artista sono collocati in quattro differenti postazioni lungo il percorso espositivo. In questo modo essi «rendono visibile l’invisibilità delle sue parole» (A. d’Avossa).
Di particolare interesse in mostra la ricostruzione simbolica dell’incidente dell’aereo Stuka JU-87, caduto sul fronte russo in Crimea, a causa di un’improvvisa tempesta di neve, nel febbraio 1943. L’artista fu soccorso da una tribù di nomadi tartari, che praticarono una medicina sciamanica di “ricostruzione”, ricoprendo il suo corpo di grasso animale e avvolgendolo nel feltro. Successivamente venne trasportato nell’ospedale militare tedesco, dove ricevette ulteriori cure. Il contatto con la cultura dei Tartari e lo straordinario episodio vissuto favorirono lo sviluppo dell’idea di un’arte come esperienza salvifica del mondo malato; l’uso del feltro e del grasso, materiali ricorrenti nelle sue “azioni”, opere e installazioni, rimanda infatti a quel particolare momento biografico.
La mostra è occasione per una riflessione sul percorso artistico e biografico di questo rivoluzionario artista del ‘900. Nella sala conferenze di Casa del Mantegna saranno organizzati due incontri con il professor Antonio d’Avossa, il 10 e il 24 luglio, il primo dedicato a indagare i rapporti politici e sociali nell’opera di Joseph Beuys nel suo tempo, il secondo incentrato sul rapporto di Beuys con arte, ambiente, scienza e natura. Previsto inoltre un simposio, ancora il 24 luglio, a cui interverranno studiosi e testimoni internazionali, con introduzione e presentazione dello stesso curatore.
Parte integrante del progetto espositivo è la realizzazione di percorsi didattici, con “immersione” nella natura, affidati alla Cooperativa Alkémica, sui temi dell’ambiente, dell’inquinamento e soprattutto del rapporto tra uomo e natura, secondo le suggestioni suggerite dalla concezione di arte e di vita di Beuys (per prenotazioni e informazioni: www.alkemicaonline.it/eventi-alkemica/). Sabato 24 luglio, nel giardino di Casa del Mantegna, sarà ricordata con un gesto commemorativo l’opera “7000 Eichen”, la cui piantumazione fu avviata il 19 giugno 1982 dallo stesso Beuys nella città di Kassel, durante la Documenta 7.
Visite guidate gratuite saranno possibili per gruppi e famiglie nei weekend, previa prenotazione e nel rispetto delle norme di sicurezza, e per ipovedenti con fornitura di lenti speciali. Informazioni e prenotazioni via telefono (347 4533449), e-mail (associazione.flangini@gmail.com) o attraverso l’apposita sezione dei siti www.casadelmantegna.it e www.associazioneflangini.eu, dove è consultabile il calendario completo degli eventi collaterali.