Ritrovato il vólto del potere: un capolavoro di Frans Pourbus col ritratto di Vincenzo I Gonzaga

Uno strepitoso dipinto all’asta a Vienna (Dorotheum)

MANTOVA Torna all’asta uno strepitoso ritratto di Vincenzo I Gonzaga. Si tratta di un dipinto noto, ma non abbastanza, evidentemente, da parte di antiquari e dealer, visto che non sono stati in grado di ricostruire le vicende storiche. Eppure la tela è un capolavoro di Pourbus. Già nelle scorse settimane si era visto all’incanto un pendant di Vincenzo I Gonzaga e della seconda moglie Eleonora de’ Medici, che se non di Pourbus deve essere almeno della bottega, o parzialmente autografo) preceduto da un’altra tela sempre col ritratto di Vincenzo I di qualità invero assai ridotta (copia ormai stanca da Pourbus, ma secondo un altro modello iconografico). Il dipinto in questione andrà all’asta il 30 aprile alla Dorotheum di Vienna. Si tratta di un olio su tela ottagonale, di 76.5 x 66.8 cm, di rara bellezza. Ne fa fede anche la stima, tra i 120.000 e i 180.000 euro. Ma la sua forma ottagonale, che tante cose potrebbe dire, è frutto di un recente restauro. Il dipinto, infatti, era emerso la prima volta il 26 maggio 2016 alla Sotheby’s di New York, al lotto 21, come bottega di Pourbus II. In quell’occasione il dipinto era ancora di formato rettangolare, con dimensioni leggermente superiori (86,7 x 74,6), e passò sostanzialmente non riconosciuto. Ma il dealer che lo acquisì evidentemente ha visto bene, e per l’occasione vi fu una serie di rialzi che portarono l’opera da 10.000-15.000 euro fino a oltre 37.000. Il restauro, ben condotto – almeno da quanto si percepisce dalle fotografie – ha recuperato appieno la leggibilità del ritratto, di qualità fulgente. Ma nessuno ha notato che il dipinto in realtà non si leghi al fastoso ritratto già di proprietà Cavriani e ora in collezione privata romana, bensì abbia un’origine ben precisa: si tratta di un’opera proveniente dalla collezione Cernazai di Udine, oggi dispersa ma un tempo di particolare raffinatezza. Del ritratto si conosce un’antica immagine in bianco e nero che ho pubblicato a suo tempo su La Reggia – giornale della Società per il Palazzo Ducale come integrazione allo studio relativo all’iconografia di Vincenzo I pubblicata nella collettanea di studi in memoria di Chiara Tellini Perina. Il dipinto più correttamente si relaziona sì con il ritratto conservato nella Gemaeldegalerie di Dresda, ma anche ad un gruppo di altre effigi vincenzine, simili ad esempio a quella conservata in Palazzo d’Arco (e che probabilmente non sembra essere opera di Pourbus). Tutta da scrivere dunque la storia antica del pezzo, e forse da riscrivere considerando che gli esperti in questione hanno ipotizzato una provenienza dalla collezione di Sir James Murray-Pulteney, 7th Bart, poi venduta da Christie’s Londra il 20 giugno 1820 e l’arrivo in una collezione privata statunitense.