Salotto Toscanini si sposta all’auditorium Paganini per il pianista Vadym Kholodenko

PARMA Secondo appuntamento di stagione con Salotto Toscanini, giovedì 2 dicembre alle ore 20.30. Eccezionalmente per questa data, ad accogliere il pubblico abitualmente ospitato nella Sala Gavazzeni, sarà l’Auditorium Paganini dove si esibirà, dopo lo straordinario successo della residenza artistica nella stagione 2020/2021, il pianista ucraino Vadym Kholodenko, protagonista assoluto della serata. Il programma, particolare ed accattivante, sarà dedicato al Tema con variazioni. In apertura le beethoveniane “Dodici variazioni in la maggiore sulla danza russa dal balletto Das Waldmädchen di Paul Wranitzky WoO 71”. Si tratta di un’opera giovanile composta da Ludwig van Beethoven nel 1796, molto vicina alle Variazioni su temi di Paisiello e alle prime quattro sonate per pianoforte op. 2 e op. 7. Ricavate da un tema del balletto Das Waldmädchen del violinista di origine boema P. Wranitzky ora con accenti delicati e cantabili ora con ritmi brillanti e scanditi, segnano uno dei primi esempi di Tema con Variazioni che caratterizzerà la produzione del Beethoven maturo. Il concerto prosegue e si chiude con una proposta particolarissima, le 36 variazioni su “El pueblo unido jamas serà vencido!” di Frederic Rzweski, pianista e compositore statunitense, definito dal Washington Post “pianista temerario e iconoclasta compositore”, scomparso nel 2021. Le 36 variazioni sulla celebre canzone di Sergio Ortega sono senza dubbio il suo capolavoro che non mancherà di sorprendere il pubblico. «Mi piace molto suonare la musica da camera – spiega il Maestro Vadym Kholodenko – soprattutto perché credo che sia un genere a sé stante, accanto all’esibizione solistica e quella con l’orchestra. Questo per dire che suonare con un grande gruppo di persone e suonare un duo, trio e in quartetto sono momenti magici per la diversa maniera da cui controlli l’andamento della musica e determini il suo fluire. Lo si determina da posizioni diverse: in particolare la musica da camera costringe a condividere strettamente con gli altri il proprio approccio con la musica, per questo penso che la cameristica definisca meglio un musicista, anzi essa lo rende un musicista fino in fondo. Anzi, il modo come affronta la musica da camera rende un pianista un musicista. Anche parlando delle Variazioni di Rzewski sarebbe difficile definirle semplici miniature che rientrano nel genere tipico per cui la loro ben fatta concatenazione genera l’opera d’arte: ciò che distingue questo lavoro da tutte le altre variazioni è sicuramente l’approccio del compositore nei confronti del tema. Si può pensare che questa melodia bizzarra e semplice non possa essere il capolavoro di questo compositore che ci la lasciato l’anno scorso. Tuttavia, a mio parere, vi è racchiuso un messaggio dello stesso Rzewski per l’intera popolazione del nostro pianeta, ed è racchiuso nel titolo: che le persone unite non saranno mai sconfitte. Questa idea abbraccia totalmente la composizione ed io spero di essere in grado di trasmettere questo messaggio semplice ma potente a tutto il pubblico». Per il concerto del 2 dicembre, i divani di alto design della linea Kokoro realizzati da Manerba, che da questa stagione accolgono gli ospiti in comode e prestigiose sedute da salotto, saranno posizionati sul palcoscenico a breve distanza dal Maestro Kholodenko e dal suo pianoforte, un Fazioli “gran coda” messo gentilmente a disposizione dalla prestigiosa fabbrica di pianoforti. Sarà possibile ascoltare nuovamente Vadym Kholodenko venerdì 3 dicembre, alle ore 20.30, e sabato 4 dicembre, alle ore 18.00, nel terzo appuntamento di stagione. Il programma ripropone, volutamente, il concerto che lo scorso anno ha inaugurato la Stagione 2020/2021. Un concerto che doveva rappresentare la ripartenza, dopo un lungo periodo di lockdown ed è stato, invece, il primo concerto eseguito nuovamente a porte chiuse con la difficoltà per l’Orchestra di suonare con i leggii distanziati e senza pubblico. Un concerto che rappresenta, per questo, un vero e proprio manifesto della volontà di mantenere fermi obiettivi e punti di riferimento, nella consapevolezza di voler continuare a fare musica, nonostante tutto. La Filarmonica Toscanini sarà diretta da Enrico Onofri, Direttore Principale, con Vadym Kholodenko al pianoforte nell’interpretazione del Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 “Imperatore” per pianoforte e orchestra. A seguire la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 entrambi di Ludwig Van Beethoven. «Questo week end è il primo dei tre appuntamenti della nuova Stagione – ha spiegato Enrico Onofri, Direttore Principale della Filarmonica Toscanini – nei quali percorrerò i sentieri del classicismo insieme all’orchestra, esplorando cinque capolavori della maturità di Mozart e Beethoven. In questo primo concerto proporremo il programma già eseguito a novembre 2020, in occasione del mio insediamento, al quale il pubblico non poté assistere per via delle nuove improvvise restrizioni. L’Auditorium Paganini, quindi, risuonerà del Quinto concerto per pianoforte “Imperatore” e della Settima Sinfonia, un lavoro a me particolarmente caro per gli intrecci tra poesia e danzai».

Il Concerto Imperatore, il più noto dei cinque scritti da Beethoven, colpisce per la potenza travolgente. Il pianoforte tocca tutti gli aspetti della scrittura pianistica beethoveniana e apre la strada ai grandi concerti per pianoforte e orchestra romantici, da Schumann a Brahms fino a Tchaikovsky. Nella seconda parte, la Sinfonia n.7, esempio massimo della produzione sinfonica del genio di Bonn. Una sinfonia dove il ritmo, o meglio la ritmicità, fanno da padroni assoluti tanto che Richard Wagner nella sua “L’Opera d’arte dell’avvenire” definì questa settima sinfonia come “apoteosi della danza: la danza nella sua suprema essenza”. «Penso che niente sia più gioioso, eccitante e stimolante di quando presto incontrerai le persone per le quali suoni in un concerto – commenta il Maestro Vadym Kholodenko -. Lo scorso anno, come artista in residenza de La Toscanini è stato un anno straordinario e particolare per me e per l’Orchestra anche se, a causa della pandemia, non abbiamo potuto esibirci davanti al pubblico. Quindi sono estremamente felice di questo ritorno e soprattutto di riproporre Beethoven, concerto che riassume il mio approccio alla musica. In questa occasione ogni parte del puzzle sarà ricomposta: la musica, l’orchestra, il direttore, io stesso, e quindi la musica potrà parlare alle persone in tutta la sua potenza». Lo scorso anno, a porte chiuse, il concerto venne registrato e ne nacque un CD, trasformato poi in un prezioso cofanetto che contiene anche la preziosa riproduzione anastatica di una lettera autografa di Arturo Toscanini, di cui La Toscanini possiede l’originale, scritta in occasione del suo storico debutto sul podio dei Wiener Philharmoniker, proprio con la Sinfonia n. 7 di Beethoven. Il CD potrà essere acquistato eccezionalmente al prezzo di € 19 (anziché € 27) presso il Temporary Shop allestito presso l’Auditorium Paganini, online sul sito www.latoscanini.shop e in biglietteria. Al termine dei concerti del 3 e 4 dicembre Enrico Onofri e Vadym Kholodenko saranno lieti di autografare il cofanetto con il CD.

Prezzo speciale per i concerti del 2 e 4 dicembre: 2 concerti a 29 euro totali oppure prezzo ridotto del 50% sull’acquisto del singolo biglietto a uno dei due concerti.
Elide Bergamaschi