Caparrós torna al giallo… ispirato da Camilleri: ecco “Tutto per la patria”

MANTOVA  – Martín Caparrós nel corso degli anni ha saputo reinventarsi abilmente in veste di saggista (su temi ambientali, ad esempio), ma non ha mai dimenticato il primo amore: quello per la narrativa a tinte gialle e noir. Eccolo allora, tanto per restare in tema, riapparire sul luogo del delitto con “Tutto per la patria” (Einaudi), un romanzo ambientato nella natia Buenos Aires e ispirato nientemeno che da… Andrea Camilleri. «Era l’estate di qualche anno fa – ha detto lo scrittore sudamericano in risposta a Bruno Arpaia durante l’incontro di ieri mattina in piazza Castello – quando ho iniziato a leggere romanzi con protagonista Montalbano. Ne avrò letti otto o dieci senza fermarmi, riscoprivo la voglia di leggere come quando ero bambino. Mi sono detto: come continuare la gioia di trovarmi dentro a storie come queste? Perché non scriverne una?». Ecco allora che Caparrós riprende quel filo interrotto nel 1990 con il mondo del “giallo”, ambientato in un 1933 che si rivela per molti motivi un anno decisivo per la nazione argentina. Un’epoca che sa di tango («la più grande invenzione argentina dopo Maradona»), di calciatori che spariscono nel nulla, di corruzione, di una politica tutt’altro che pacificata, e pure di scrittori realmente esistiti e “presi in prestito” per recitare una parte come nel caso di José Luis Borges.
Ora, la domanda è: Martín Caparrós continuerà a scrivere gialli? La risposta è affermativa: “Tutto per la patria” è anzi il primo capitolo di una trilogia che sarà ambientata nel 1934 e poi nel 1935. (fab)