Gdf, villa sequestrata alla sorvegliata speciale

MANTOVA –  Era sottoposta a sorveglianza speciale da quasi sette anni e nel frattempo aveva comprato una villetta del valore di 100mila euro, “dimenticando” di comunicare l’acquisto all’autorità giudiziaria, come invece è tenuto a fare chiunque sia sottoposto a sorveglianza speciale. Per questo motivo i militari della Guardia di Finanza di Mantova hanno eseguito il sequestro dell’immobile nei confronti di una donna sui 50 anni residente nel comune di Curtatone coinvolta in reati di criminalità organizzata nell’ambito di una indagine sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nel 2014 il tribunale di Reggio Calabria aveva emesso un provvedimento definitivo di sorveglianza speciale nei confronti della 50enne. A proposito di sorveglianza speciale il Codice Antimafia prevede che chi è colpito da tali misure di prevenzione ha l’obbligo di comunicare, per dieci anni, ogni variazione del proprio patrimonio che superi la cifra di euro 10.329 (in precedenza la normativa prevedeva il limite di 20 milioni dilire) al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ove risiede. Nell’ambito dell’attività di contrasto alla criminalità organizzata la Guardia di Finanza di Mantova ha eseguito una serie di accertamenti nei confronti dei soggetti che dimorano o sono residenti nel Mantovano sottoposti con provvedimento definitivo ad una misura di prevenzione, e proprio in questo ambito i militari hanno individuato questa persona, a carico della quale è emerso che nel 2018 aveva acquistato, da un fallimento, una villetta a schiera nel Comune di Curtatone in cui risiede, per un valore di circa 100mila euro, senza comunicare l’acquisto alle Fiamme Gialle. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno così proceduto al sequestro dell’immobile, emesso dal gip del Tribunale di Mantova e confermato anche dal Riesame a seguito di ricorso presentato dalla parte. La villetta potrà quindi passare, all’esito del processo, al patrimonio dello Stato. Guai seri anche per la proprietaria dello stabile, che è stata denunciata per la violazione dell’articolo 76 del Codice Antimafia, per cui è prevista la reclusione fino a sei anni e la multa di oltre 20mila euro.