Castiglione e Canedole c’erano già nel lontano 1037

ROVERBELLA  Importante ritrovamento storico per la comunità roverbellese. Tempo fa, infatti, durante una visita all’archivio storico diocesano  Daniele Marconcini  ha scoperto un diploma che testimonia dell’esistenza di alcuni centri abitati nel territorio roverbellese. La preziosa quanto inattesa scoperta del più antico documento che cita i borghi di Canedole e Castiglione Mantovano è avvenuta grazie alla disponibilità di  don Giancarlo Manzoli , curatore dei beni culturali e archivistici della Diocesi di Mantova. Il documento è stata scritto in latino nell’Anno Domini 1037 e firmato dall’Imperatore Corrado II. Il testo riportato riguarda il rinnovo dei privilegi al Vescovo di Mantova che comprendevano i territori di pertinenza delle Pievi di Canedole e di Castiglione Mantovano. Trattandosi, quindi, di un rinnovo di concessioni e privilegi è la concreta testimonianza che insediamenti civili erano presenti prima dell’anno mille nel Comune di Roverbella. Il periodo storico in si colloca il tutto è in un epoca molto travagliata che segna per taluni versi la fine della dominazione longobarda sostituita da quella carolingia dei Franchi il cui massimo esponente fu Carlo Magno. Le origini della Diocesi di Mantova non si possono definire con certezza storica. Secondo l’opinione più comune, esse risalgono all’inizio del secolo IX. Per il Savio, che accetta la costante tradizione mantovana, la città venne eretta a Sede Vescovile probabilmente nell’estate dell’804: Papa Leone III, venuto a Mantova su invito di Carlo Magno per verificare il ritrovamento del Preziosissimo Sangue, ne stralciò il territorio dalla Diocesi di Verona. L’auspicio formulato da Marconcini è quello di far sì che il Comune di Roverbella ora si adoperi per la necessaria divulgazione nelle scuole locali e tra i cittadini del ritrovamento del documento e al tempo stesso dell’individuazione di uno spazio ove metterlo in mostra.