Cavalcaferrovia ancora chiuso sulla Mantova-Monselice

HINTERLAND Due anni sono passati dalla chiusura del cavalcaferrovia di Bonferraro sulla linea Mantova-Monselice, una situazione che sta costringendo i cittadini della zona a cavallo del confine tra Veneto e Lombardia a ricorrere a percorsi alternativi per raggiungere le mete di destinazione.
Una vicenda complessa che risale al 26 luglio 2017, quando dopo soli cinque anni di apertura al traffico l’infrastruttura venne chiusa alla circolazione a causa di problemi strutturali e statici e quindi ritenuti pericolosi.
Un’opera, va ricordato, costata 3,6 milioni di euro. Il vero cruccio è che da allora tutto è rimasto fermo. E com’era prevedibile non sono mancate le prime schermaglie tra il gruppo di opposizione capeggiato dall’ex vicesindaco  Paola Bedoni  – che nei prossimi giorni presenterà una mozione in cui chiederà «perché a distanza di sette anni dall’apertura e di due dalla chiusura non sia ancora stato chiarito chi è il proprietario dell’opera» – e l’amministrazione di Sorgà, retta da circa un mese e mezzo dal nuovo sindaco  Christian Nuvolari .
Il finanziamento messo sul piatto dal Settore lavori pubblici della Provincia per la messa in sicurezza dell’impalcato si aggira tra i 500-600mila euro, mentre gli elaborati saranno consegnati a fine anno, e la gara di appalto prevista ad inizio 2020. Ma il vero nodo è capire chi è il proprietario della struttura e chi dovrà farsi carico del suo ripristino, anche se il neo sindaco tiene a sottolineare che il Comune non ha responsabilità per eventuali danni «perché se c’è qualche problema i soldi li deve tirare fuori la Provincia, come stabilito del resto nella convenzione».
«Appena insediato ho avuto un incontro con i tecnici della Provincia che, su sollecitazione delle Ferrovie, hanno effettuato le verifiche per valutare la situazione in funzione della messa in sicurezza del manufatto – spiega il primo cittadino -. I proprietari della struttura risultiamo ancora noi perché la condizione formale per il passaggio alla Provincia era la stesura, dopo il collaudo, di un verbale congiunto, che ad oggi è parziale perché mancano le firme dei Comuni di Sorgà e Nogara oltre che delle Ferrovie, ma è evidente che le responsabilità sono dell’ente superiore e del direttore dei lavori. Resta inoltre da accertare se il materiale utilizzato per la realizzazione del manufatto, che parrebbe non conforme, comporterà la bonifica dei terreni. Come Comune ci stiamo muovendo in tutte le sedi opportune insieme al nostro legale per tutelarci e nei prossimi giorni avremo un nuovo incontro per fare il punto della situazione».

Matteo Vincenzi