Depuratore del Garda: il Mincio non può diventare una discarica

ALTO MANTOVANO – Fratelli d’ Italia ribadisce con forza la propria contrarietà all’ipotesi di individuare la “terza via”, ossia il fiume Mincio, come destinatario finale dei reflui di depurazione del Garda. «Vicenda annosa come annoso e grave è il problema della depurazione del Garda e delle sue zone limitrofe – dice il portavoce provinciale Fd’I  Alessandro Beduschi  -. Risale al 2016 la richiesta di finanziamenti atti a mettere in sicurezza il bacino e il risultato, importantissimo, era stato l’ottenimento di 100 milioni a favore di opere di collettamento e depurazione per un impianto da collocare in area Gavardo-Montichiari. Ora la sindrome di Nimby dall’anglosassone not in my backyard, patologia invero tipica italiana per la quale servono strade e infrastrutture solo se passano in casa del vicino, porta a individuare il fiume Mincio come destinatario degli scarichi del nuovo depuratore del Garda, senza curarsi del fatto che il nostro fiume da anni è sede di analoga funzione per quanto riguarda il depuratore di Peschiera. Comprendiamo la necessità e l’urgenza di mettere in sicurezza un eccellenza naturalistica e un importante meta turistica quale quella gardesana, ma nella logica della sussidiarieta’ non si puo’ pensare al Mincio come “l’utile idiota” . Sorprende – aggiunge Beduschi – che qualche autorevole esponente 5 Selle semplifichi la questione asserendo che tanto il Mincio funziona così da 40 anni, indi per cui puo’ farsi carico anche di quest’ultimo “servizio”. Fratelli d’Italia auspica quindi che le forze politiche responsabili facciano quadrato attorno al parco del Mincio, partendo dal coordinamento che dovrebbe essere in capo alla Provincia, per contrastare due problematiche all’orizzonte : l’ingiustizia della “terza via” Mincio e la perdita dei finanziamenti”. (m.v.)