Finse di essere stalkerizzata: condannata

REGGIO EMILIA – Aveva finto per anni di essere perseguitata da uno stalker (le prime denunce risalgono al 1989 quando la parola “stalker” non era ancora entrate, tristemente, nell’uso della cronaca) ma dopo accurate indagini, e dopo essere stata tradita da un francobollo, è stata prima denunciata e, ieri, condannata a dieci mesi con sospensione della pena e attenuanti generiche, per l’accusa di simulazione di reato. Lei è un avvocato esperta di diritto del lavoro di Reggio Emilia ma operante anche nel territorio della nostra provincia dove ha svolto consulenza per un’azienda di Suzzara e, soprattutto, formazione per i dipendenti del Comune di Viadana (così come in molti comuni della Bassa Reggiana) sul tema della lotta alla corruzione.
A tradire la giuslavorista tracce del proprio dna rilevate sul retro di un francobollo apposto su una delle lettere di minacce ricevute dalla donna: che, malgrado la condanna, si professa ancora innocente sostenendo che lo stalker – che l’avrebbe aggredita fisicamente ben quattro volte, con il volto travisato da una maschera – sarebbe ancora in libertà. I legali hanno annunciato ricorso.