Il business dell’industria militare deve ripartire

MANTOVA L’onorevole Angelo Tofalo desidera realizzare un salone dell’industria militare alla difesa, non escludendo che sia virtuale.
L’idea ventilata dal Sottosegretario di Stato alla Difesa è stata lanciata ad una tavola virtuale organizzata dal mensile di settore Rid e condotta dal fiorentino Pietro Batacchi, giornalista della Rivista Italiana Difesa.
Tra i relatori del settore Difesa per la ripartenza dell’Italia nell’ambito della crisi COVID-19 sono stati designati gli Amministratori Delegati di
Leonardo, Fincantieri, MBDA, Elettronica e il Presidente di AIAD, la Federazione Aziende italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza.
“Il covid dei due mondi nasce con la data del febbraio 2020” quando il business dell’industria delle milizie registrava l’86% di export e ben 13 miliardi e
mezzo di fatturato.
Certamente la proposta lanciata dall’onorevole Angelo Tofalo, viene suffragata anche dal dato storico inconfutabile con cui il covid ha segnato storia e business.
Per quanto secondo l’amministratore delegato Giuseppe Bono “è fondamentale arrivare ad una politica per consolidare la industria europea, per competere su scala mondiale la capacità industriale e ricordare che gli Imperi sono nati sul mare e quindi abbia un ruolo focale la cantieristica e le piattaforme complete dal punto di vista elettroniche, che appaiono convergere e che quindi sono da personalizzare” sarà la intelligenza artificiale la frontiera su cui giocare le prossime competenze analitiche, strategiche ed utilità della filiera. Secondo l’AD Enzo Benigni : “La tragedia storica del mondo ha colpito anche il mondo degli affari, riconoscendo che non esiste solo la calamità di acqua,
aria e terra.
Ci dovremmo cimentare in quello che ci riesce peggio: coordinarci”.
La vetrina dell’industria italiana militare vuole essere accattivante oltre che momento di una coordinata ricerca finalizzata al prodotto, infatti, sarà il
prodotto stesso poi a ripagare l’investimento.
Sotto l’occhio della collettività all’emergenza covid19 con urgenza e tempestività le forze armate hanno risposto senza mai mollare il colpo.
La cultura della difesa ha presenziato alla necessità con uomini, equipaggi credibili e budget, ed ora “nel tempo dei grazie” citato dall’editore Franco Lazzari,
secondo gli imprenditori la liquidità è da garantire per suffragare i costi di ricerca e sviluppo.
Tra il telelavoro e lo smart working sono stati proprio i giovani a dimostrarsi più resilienti, adattabili con plasticità agli scenari competitivi logistici, dottrinali ed operativi.
In questa circostanza storica si è perfino aperto un bando per cui oltre 400 sono i ricercatori che possono essere assunti per la ricerca (di cui già i primi 60 sono a Pomigliano).

Valentina Li Puma