SABBIONETA – Se si escludono le spiegazioni date attraverso i social, per comunicare il proprio ritiro dopo anni di impegno nella gestione di Sabbioneta, la parabola amministrativa di Aldo Vincenzi si è chiusa nel silenzio. Nell’ultima seduta di consiglio, che ha visto la sua surroga con Alessandro Rizzi (classe 1999, il più giovane a sedere nel consesso della cittadina gonzaghesca), nessuno ha detto nulla in merito alle dimissioni dell’ex sindaco e alla sua fuoriuscita dall’organo di rappresentanza dei cittadini. Auguri di buon lavoro, invece, sono stati fatti al neo arrivato da parte del sindaco, del vice, del capogruppo di maggioranza Vittoriano Razzini e del consigliere di minoranza Lorena Ghezzi. Il sindaco Marco Pasquali ha giudicato particolarmente positivo l’ingresso di un giovane in consiglio, al suo “battesimo” amministrativo e quindi «libero da pregiudizi derivanti da esperienze passate: sicuramente un bene per la nostra comunità». Passata quasi all’unanimità (astenuti Maffezzoli e Rizzi) la mozione presentata da Ghezzi sui “criteri penalizzanti per i Comuni lombardi del bando Pnrr sulla rigenerazione urbana”. Il consigliere ha emendato il documento, visto che il giorno prima il governo ha aggiunto 905milioni al bando. «Considerare il numero di abitanti come parametro per i finanziamenti – ribadisce il sindaco Marco Pasquali – è un criterio limitante, specie per un Comune come il nostro. È vero che abbiamo poco più di 4.000 abitanti, ma dobbiamo gestire un territorio di 40 km quadrati, con molte frazioni e molti centri abitati, oltre 70 km di strade, un patrimonio monumentale unico e via dicendo. Importante e centrato l’impegno di Anci sulla questione, che ha prodotto il risultato sperato anche dal consigliere Ghezzi. Non posso che concordare con le valutazioni di iniquità rispetto alla destinazione dei finanziamenti, alla luce del fallimento del sistema dei fondi a pioggia, che procede da decenni e benefici al Sud, di fatto, non ne ha prodotti».
