Il fiume Chiese “urla”: sos dalle associazioni dell’Asolano

ASOLA  Non si sono ancora costituiti legalmente, lo faranno a giorni, ma il loro intento è già scritti: salvare il Chiese.
Il fiume, lungo 160 chilometri – il diciottesimo per lunghezza in Italia – lambisce due Regione (Trentino Alto Adige e Lombardia) e due province (Brescia e Mantova) e in buona parte il suo corso – che attraversa i comuni di Asola, Acquanegra e Canneto – lambisce territori con insediamenti sia industriali che agricoli. L’inquinamento, ha detta di esperti, è abbastanza elevato ed è causato da diversi fattori che vanno dalla presenza di versamenti e depuratori non a norma, da una mancanza di manutenzione fino all’assenza di un Contratto di fiume che possa tutelarlo.
Queste sono solo alcune delle rimostranze che portano avanti da tempo, e nello specifico dall’apparizione della legionella nel territorio, alcune associazioni locali. Questi sodalizi hanno come unico intento quello di riuscire a riportare il fiume allo status quo: quando era possibile pescare una fauna ittica sana e quindi commestibile e quando non si aveva paura di essere schizzati con l’acqua perchè veicoli di infezioni e virus. Gli associati, volontari di ogni età, chiedono l’aiuto di tutti. perchè sono convinti che l’unione, in questo caso particolare, possa essere l’unico mezzo per spingere e richiedere l’intervento delle Provincie e delle Regioni e ottenere, così. attenzione e, perchè no, anche un Contratto di Fiume. Quel contratto che già è in essere per altri corsi d’acqua, non ultimo il fiume Mincio.
Ecco allora che per sensibilizzare l’opinione pubblica queste associazioni hanno chiamato a raccolta i cittadini in una assemblea pubblica dal titolo: “Salviamo il Fiume”: incontro che si terrà mercoledì 18 settembre alle ore 20.30 nella sala dei Dieci del municipio di Asola. Incontro che vedrà come relatori esperti ma anche cittadini preoccupati della situazione. (s.)