Niente alloggio a Bruxelles ad un leghista. Solidarietà dal sindaco Gazzani

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Il sindaco Gazzani

CASTELBELFORTE Che fatica trovare casa per i sovranisti italiani… Poi qualcuno ancora si meraviglia se la faglia del populismo continua ad allargarsi al punto da rendere precari gli equilibri nel vecchio continente, accrescendo il sentimento di avversione verso l’Unione Europea. Ne sa qualcosa la giovane  Jessica Polo , 26 anni, consigliere leghista in un piccolo paese del veronese e assistente dell’eurodeputato  Paolo Borchia , cui è stato negato un alloggio per la sua appartenenza politica. E sebbene ella l’abbia presa con “filosofia” («Sono cose che fanno solo sorridere…», ndr), quel rifiuto è diventato un caso. Ma ricostruiamo velocemente la vicenda. Jessica contatta tramite i social un affittacamere a Bruxelles: «Ciao! Ho letto il vostro annuncio e volevo sapere se è ancora disponibile la camera?». La risposta non tarda ad arrivare: «Sì, è ancora disponibile». Affare fatto, quindi? Neanche per sogno. Il locatore dà un’occhiata al profilo Facebook della 26enne, scoprendola in selfie con Borchia e  Matteo Salvini . Il contrordine si traduce in una strampalata rettifica postata dall’affittacamere su messanger, riportata fedelmente qui di seguito: «Mi dispiace, ma la casa è una casa di sinistra dove le opinioni politiche contano molto». Niente alloggio, dunque, per l’assistente leghista e per tutti i «sovranisti». La vicenda ha suscitato indignazione anche nella nostra provincia.  Massimiliano Gazzani , storico sindaco leghista di Castelbelforte, ha così commentato: «Solidarietà alla giovane consigliera, che domani proverò a contattare. Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto a parti invertite, ma questo mostra ancora una volta tutta l’ipocrisia degli sponsor del pensiero unico, bravi a lanciare proclami contro le discriminazioni quando invece sono i primi ad attuarle». Anche la senatrice di Fd’I  Isabella Rauti , eletta lo scorso anno nel collegio uninominale di Mantova, non ha nascosto la propria incredulità. «Fa specie che l’Europa, sempre solerte ad intervenire sulle varie forme di discriminazione, non si pronunci davanti ad atteggiamenti simili – ha dichiarato -. D’altronde anche nel Parlamento Europeo c’è chi continua a fomentare odio verso le forze sovraniste. Questa élite di burocrati che mira a fare sparire le identità nazionali – ha rimarcato – sarebbe ora che si mettesse il cuore in pace, perché il malumore dei cittadini e dei partiti che li rappresentano non si arresterà».

Matteo Vincenzi