Ospedale Pieve di Coriano: sì a investimenti, no all’interregionalità

PIEVE DI CORIANO – Pietra tombale sulla possibilità di avviar un percorso, se pur sperimentale, di interregionalità per l’ospedale di Pieve di Coriano. Sì, invece, a progetti e investimenti regionali. L’assessore al Welfere di Regione Lombardia ha risposto all’interrogazione del consigliere del Pd Marco Carra chiudendo di fatto le porte al progetto del 2015 quando la Giunta si era impegnata ad attivare una sperimentazione gestionale per poter far diventare Pieve presidio ospedaliero interregionale strategico. «Pur riconoscendo alcuni investimenti importanti che la regione ha destinato all’ospedale di Pieve, esprimo rammarico per la decisione di Bertolaso, poiché ritengo che una proposta che ha in sé un valore possa essere tenuta in considerazione anche oggi – dichiara Carra – . La richiesta dell’interregionalità rispondeva ad una esigenza che il territorio aveva manifestato e avrebbe potuto essere un’occasione di confronto tra le amministrazioni regionali di Lombardia, Emilia e Veneto. In questa direzione si potevano costruire soluzioni innovative per la gestione della sanità pubblica in termini che superano i confini territoriali, anche se non codificate da alcuna norma. Certamente le competenze della sanità sono e restano regionali, ma per la caratteristica logistica del presidio di Pieve di Coriano, al confine tra tre regioni, con un bacino di utenza di oltre 200 mila persone, si poteva avviare un ragionamento per guardare in prospettiva, tutto da costruire sul piano politico, ma che poteva avviare un processo di sperimentazione interessante e utile per i cittadini e per gli operatori sanitari. A questo punto, sulla base e in conseguenza di questa risposta data al territorio, valuteremo se, e che tipo di iniziative intraprendere. Ritengo positivo che la regione abbia deciso di investire sul potenziamento dell’ospedale ma se questo è accaduto è anche grazie alla mobilitazione del territorio, dei suoi sindaci, del Comitato a tutela dell’ospedale, delle forze sociali e politiche di opposizione, in particolare il Partito Democratico».