Ostiglia saluta altri quattro negozi: dalla storica merceria Eleonora alla fioreria Zenezini

OSTIGLIA – Chi ben comincia, è a metà dell’opera. C’è da sperare di no, in realtà. Perché se questo è l’inizio dell’anno, bisogna augurarsi che il prosieguo non conservi lo stesso trend di questi primissimi giorni del 2020. Stiamo parlando del centro di Ostiglia, dove almeno tre o quattro attività stanno chiudendo o hanno già chiuso i battenti – attività alle quali si aggiungono anche alcuni altri esercenti che hanno abbassato la serranda nel corso dell’anno che si è appena concluso.
Ad aver già cessato con il 31 dicembre, la storica fioreria di  Vanna Zenezini, che – come mostra il cartello esposto in vetrina – dal 25 dicembre fino a l’altroieri ha dato il via ad una “svendita totale per cessata attività”, fino all’ultimo giorno di lavoro che è stato appunto il 31 dicembre. Un’attività celebre ad Ostiglia, da sempre situata nel cuore del paese che è rimasta viva e funzionante per decenni. Ora, per raggiunti limiti di età, la titolare (per tutti, a Ostiglia, semplicemente Vanna, ha deciso di tirare i remi in barca.
Stessa situazione si registra per un’altra, storica attività di Ostiglia. In questo caso si tratta della merceria di  Eleonora Ridolfi, che dopo qualcosa come (circa) 45 anni di attività ha deciso di ritirarsi. Subito dopo l’Epifania anche in questo caso partirà una svendita totale, dopodiché anche il negozio sull’angolo tra via Vittorio Veneto e via Piave chiuderà i battenti. Dall’altra parte della strada, ancora da diversi mesi, ha invece già abbassato la saracinesca il negozio Ivy Oxford: ora i locali sono in vendita o affitto.
Un po’ fuori dal centro, invece, è attesa la chiusura di un’altra attività: la lavanderia che di via Verrara, di fronte all’ex macello.
A questi si aggiungano i negozi che hanno chiuso i battenti anche ad inizio 2019 e l’ortopedia Gemelli di via Matteotti che ha cessato l’attività sempre nel corso dei primi mesi dello scorso anno.
Che si tratti dalla storica merceria Eleonora o della fioreria Zenezini, la chiusura è più che normale. Per raggiunti limiti di età, dopo decenni passati dietro al bancone ascoltando le esigenze dei propri clienti, è legittimo che i titolari optino per la pensione. Normale rotazione, normale con il passare del tempo. Il problema che si registra ad Ostiglia – e non ce ne voglia chi ci muove critiche sostenendo che rischiamo di fare il male della cittadina di Cornelio – è che alle chiusure non corrispondono nuove aperture. E, purtroppo, i risultati di tale situazione sono sotto gli occhi di chiunque passi per il centro del paese.

Giovanni Bernardi