Ponte di San Benedetto subito o chissà quando? Le associazioni si dividono

SAN BENEDETTO Un’unica struttura, ritardi ormai notevoli e due opinioni distinte: quella di Confindustria e quella di Confartigianato. Ma nessuno rimane indifferente di fronte alla questione ponte sul Po di San Benedetto. Da una parte infatti Confindustria spinge perché il ponte venga realizzato in toto con criteri antisismici, mentre Confartigianato preferirebbe che i lavori si completassero quanto prima, anche a scapito dell’antisismica della porzione del manufatto che si trova in golena.
Dall’incontro dell’altroieri tra Provincia e sindaci di San Benedetto ( Roberto Lasagna) e Bagnolo San Vito (Roberto Penna), emerge infatti che, stante la situazione attuale, i lavori dovrebbero terminare il prossimo maggio e non a fine dicembre come era stato preventivato solamente alcune settimane fa. Ma c’è anche un’ulteriore possibilità: rifare tutto da capo così da avere un ponte antisismico sia nella parte che corre sulle acque del Po, sia sulla parte in golena. Ovviamente i tempi di realizzazione di tale seconda ipotesi non sono al momento preventivabili ma comunque molto lunghi.
E, proprio su tali questioni, due delle maggiori associazioni di categoria mantovane si dividono. «Secondo noi, come abbiamo sostenuto già più volte – spiega il direttore di Confindustria  Mauro Redolfini – la soluzione migliore sarebbe quella del ponte antisismico nella sua interezza: sia la parte in alveo che la parte in golena. In caso contrario tra qualche anno potrebbe essere necessario ripartire con altri lavori e altri soldi da spendere».
Dal canto suo Confartigianato, per bocca del presidente  Lorenzo Capelli, spinge invece per una conclusione dei lavori quanto più possibile rapida: «Ormai il ponte è parzialmente chiuso al traffico da anni e il territorio sta avendo ripercussioni pesantissime. È necessario finire il prima possibile, perché la situazione non è più sostenibile né per l’economia né per i semplici cittadini».