Ponte, il sindaco di San Benedetto Po alza le mani ”Altro non si poteva fare”

SAN BENEDETTO PO «In altro modo non si sarebbe potuto fare». Sono queste in pratica le parole del sindacoRoberto Lasagna in merito agli ultimi sviluppi riguardanti progettazione e realizzazione del nuovo ponte sul Po, dopo che la settimana scorsa la Provincia ha optato, per la costruzione della parte in golena, per una nuova gara d’appalto invece che per un affidamento diretto a Toto Costruzioni generali. Una decisione che, giocoforza, allungherà i tempi di realizzazione del nuovo manufatto di alcuni anni. «Certamente – afferma Lasagna – l’attuale situazione non piace a nessuno: figuriamoci. Anche io avrei sperato in una soluzione diversa, ma evidentemente altre soluzioni non erano percorribili. Venerdì scorso, intanto che stavamo facendo giunta, il presidente della Provincia Carlo Bottani mi ha chiamato e me l’ha detto senza tanto girarci intorno: i legali sia della Provincia sia della Regione avevano fortemente sconsigliato di procedere con un affidamento diretto. Tale soluzione sarebbe stata rischiosissima e un iter del genere avrebbe potuto portare anche a conseguenze legali che sarebbero andate a ricadere su Palazzo di Bagno, se non addirittura su Bottani stesso. Del resto se un amministratore pubblico riceve tale parere da parte di legali incaricati, è opportuno che si attenga a ciò che gli viene consigliato, a meno che non decida di esporsi a rischi anche di natura penale». Per il prossimo futuro in ogni caso i sindaci della Bassa (da Sermide e Felonica a Motteggiana) hanno in programma un incontro che dovrebbe svolgersi già entro la fine della settimana in corso. Potrebbe prendervi parte anche Bottani stesso. «Ad ogni buon conto – sintetizza Lasagna – è necessario un confronto tra tutti i sindaci della zona, anche perché vorremmo verificare se tutte le soluzioni possibili sono state vagliate e verificate. Di mettere in mezzo altri avvocati almeno per ora è escluso». Se da parte dei sindaci non c’è l’intenzione di coinvolgere altri avvocati, non è però escluso che Toto non decida di intraprendere un’azione legale contro la decisione di Palazzo di Bagno di procedere con un’altra gara d’appalto. Su tale fronte però al momento nulla si muove. Nel frattempo il cantiere è praticamente fermo: concluse le operazioni di propria competenza, Toto e i suoi dipendenti sono sostanzialmente in attesa dell’evoluzione della vicenda.