Prodotti De.Co: oltre al risotto c’è molto di più

CASTEL D’ARIO Risale al 2010 l’istituzione con relativo regolamento della De.Co. – la denominazione comunale di origine – per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari di Castel d’Ario. Ad assumere la denominazione, il prodotto gastronomico casteldariese per eccellenza: il “Riso alla Pilota di Castel d’Ario”, prodotto, da allora, esclusivamente nel rispetto della scheda identificativa e del disciplinare di produzione. Oggi, a dieci anni di distanza, l’amministrazione casteldariese opta per l’assunzione di un nuovo regolamento De.Co.. L’intento è quello di rendere più esaustivo il testo regolamentare e includere anche l’istituzione dell’albo riguardante le iniziative e le manifestazioni. Potranno dunque ottenere l’iscrizione all’albo le manifestazioni ricorrenti, volte alla valorizzazione e alla promozione sia dei prodotti De.Co., sia di altri prodotti tipici locali. Passaggio successivo fondamentale e obbligato, l’istituzione della Commissione comunale presieduta dal sindaco e composta da esperti dei settori agroalimentare, commerciale, produttivo e storico del territorio, oltre a due membri di rappresentanza dell’ente: uno della maggioranza e uno della minoranza. I nominati sono di  Paolo Soave  e   Francesco Bissoli , esperti del settore agroalimentare; di  Marcello Travenzoli , esperto del settore gastronomico locale; di Rolli Remo, esperto del settore produttivo e commerciale; di  Maria Davide Cagnata , esperto in materie giuridiche; di  Sandro Correzzola , esperto storico; di  Marco Carlin , rappresentante di maggioranza dell’ente e di  Filippo Mantovani , rappresentante di minoranza dell’ente. «Il nuovo Regolamento rappresenta un’opportunità in più che l’Amministrazione vuole dare al territorio casteldariese – spiega il vicesindaco Mara Spanevello – attraverso la possibilità di riconoscimento delle manifestazioni più importanti del nostro territorio, e non solo dei singoli prodotti. E’ importante promuovere su tutti i fronti tutte quelle iniziative di valorizzazione a favore dei prodotti agroalimentari locali e, quindi, anche le attività culturali ad esse connesse». (ma.vin)