Sabbioneta, partita l’installazione delle telecamere. Ora si cercano fondi per le frazioni

SABBIONETA Il tema legato alla videosorveglianza è particolarmente d’attualità in quanto molti comuni si stanno attrezzando di videocamere da posizionare nei punti strategici per prevenire comportamenti non conformi alla legge e conferire maggiore sicurezza ai cittadini. Sabbioneta entra nel novero di quegli enti che stanno installando questo tipo di apparecchiature.
«Si tratta di un’eredità dell’amministrazione Vincenzi che passa attraverso un bando ministeriale dello scorso autunno di 43mila euro – spiega il sindaco Marco Pasquali – mentre altri 28mila provengono dalle risorse comunali» . Tre telecamere sono già posizionate, ma tutto il sistema sarà funzionante per fine mese: «Parliamo di un totale di undici punti interessati – continua Pasquali – sette telecamere saranno fisse e le restanti saranno adibite al controllo targhe e passaggio automobili con attenzione all’intersezione di via Piccola Atene con la Sabbionetana e la strada provinciale 63. Purtroppo – aggiunge – questo intervento non tocca ancora le frazioni perché vincolato all’esiguo numero di telecamere ed al progetto presentato per il bando che non ci permette di ampliare il raggio d’azione, ma è nostra intenzione allargare questo intervento anche fuori dalle mura».
Quella della videosorveglianza è una soluzione che potrebbe anche inibire comportamenti scorretti che si verificano un po’ su tutto il territorio e che riguarda i rifiuti troppo spesso lasciati in luoghi non dedicati alla raccolta. Il municipio e piazza Ducale saranno certamente interessati, ma anche l’area delle scuole con piazza d’Armi sarà protetta da questo sistema. Altri luoghi sensibili sono il parcheggio di Palazzo Giardino e lo Spalto San Nicolò mentre altre misure sono in divenire: «In questo senso – conclude il primo cittadino sabbionetano – stiamo valutando l’utilizzo di foto-trappole che ci permettano di dissuadere questi atteggiamenti, apparecchiature che potremo spostare a piacimento in modo da restringere ulteriormente le possibilità di abbandono di rifiuti».

Alessandro Soragna