Sensori sul ponte Casalmaggiore: “Si potrà aprire anche senza”

Dal presidente della Provincia di Cremona rassicurazioni sui lavori:

Casalmaggiore

CASALMAGGIORE «Basta con sterili polemiche», così il presidente della Provincia di Parma Diego Rossi in merito alle critiche sollevate nei giorni scorsi dal Comitato Treno-Ponte-Tangenziale sul bando per l’acquisto dei sensori da installare sul ponte di Casalmaggiore. Lamentele cui si era aggiunta l’interrogazione presentata in Regione dal consigliere leghista Fabio Rainieri.
«La Provincia di Parma sta gestendo al meglio la situazione – spiega il presidente Diego Rossi -. Bisogna farsene una ragione: non siamo tutti ingegneri. Finora i nostri tecnici hanno dato buona prova: il bando di gara è stato condotto bene, ha già superato gli scogli del Tar e del Consiglio di Stato. Il cantiere va come un orologio, operano contemporaneamente sul ponte 50 operai e 15 mezzi d’opera; l’organizzazione è notevole, si lavora con la massima attenzione alla sicurezza, come richiesto dai servizi Ausl, che hanno già effettuato numerosi sopralluoghi; più passa il tempo – continua Rossi – e più aumenta la certezza di arrivare a fine lavori nei tempi previsti. Anche le condizioni meteo ci stanno aiutando. Dunque, perché questi attacchi da parte del Comitato e del consigliere regionale Rainieri?». Precisazioni, quelle del presidente della Provincia, che non mancano di dare spiegazioni anche in merito ai sensori da installare sul ponte sul Po di Casalmaggiore. Strumenti, questi, che permetteranno di verificare la stabilità della struttura una volta terminati i lavori.
Proprio sui sensori sono state sollevate diverse critiche dal Comitato Treno-Ponte-Tangenziale che più di una volta ha chiesto notizie in merito alla mancata pubblicazione del relativo bando. Critiche fomentate dal timore del Comitato che, in caso di ritardi, il ponte, nonostante i lavori, non possa essere riaperto a causa della mancanza dei sensori. Paure, però smentite da Ross: «Non è vero che il ponte non potrà riaprire al traffico senza sensori, che servono invece sul lungo periodo. Decideranno i nostri tecnici quale tipo di sensori occorreranno per il monitoraggio continuo del ponte e se per acquistarli sia necessaria una gara oppure no: stiamo studiando la soluzione più opportuna con l’Università di Parma, che ci ha messo a disposizione esperti di alto profilo. Ci sono varie possibilità tecniche, che vengono tutte vagliate di concerto con la Provincia di Cremona. In ogni caso – aggiunge -, si tratta di costi molto superiori di quanto pensino il Comitato e Rainieri. Non siamo tenuti a spiegare in anteprima le nostre procedure al Comitato, dobbiamo semmai renderne conto sia all’Anac sia alla Corte dei Conti. Ciò che deve importare è che la riapertura sia entro i termini e in condizioni di piena sicurezza. Si sta studiando anche il problema del controllo del peso dei mezzi in relazione al limite di portata del ponte e le eventuali misure sanzionatorie».