“Spogliatoi del calcio ko”, raccolte ad Asola 50 firme di protesta

ASOLA – “Gli spogliatoi sono inagibili, non si possono fare docce e i giocatori si devono cambiare all’aperto come mezzo secolo fa”. La protesta arriva da genitori e dirigenti del calcio di Asola, che hanno raccolto cinquanta firme e le hanno inviate al sindaco Giordano Busi chiedendo di completare gli interventi in modo che gli spogliatoi possano essere utilizzati. E il primo cittadino a sua volta risponde spiegando che l’intervento è effettivamente andato un po’ per le lunghe ma entro il prossimo marzo gli spogliatoi dovrebbero entrare pienamente in funzione.
“Le scrivo – si legge nella lettera inviata al sindaco – per farle presente il notevole disappunto tra giocatori, allenatori, dirigenti e genitori di circa 150 ragazzi del settore giovanile dell’Asola calcio che possono solo ammirare (da circa tre anni), ma non utilizzare i nuovi spogliatoi. Da settembre ad oggi ci siamo adeguati e arrangiati, ma ci preoccupa la ripresa prevista a febbraio fino al prossimo 30 giugno. Finora i ragazzi si sono cambiati all’aperto, lasciando borse e indumenti per terra come si faceva negli anni ’60, non fanno docce (se non le squadre agonistiche) e se ne tornano a casa sudati, sporchi e, a volte, anche bagnati con logiche conseguenze sulla salute tra le vibranti proteste dei genitori. Se vogliamo rispettare le norme sul distanziamento e sulle docce a piccoli gruppi – precisa la lettera inviata al sindaco alla fine dello scorso dicembre -, avendo ben nove squadre, serve assolutamente l’agibilità dei nuovi spogliatoi”.
Alla richieste della società è arrivata alcuni giorni fa la risposta del sindaco Busi, che spiega come varie vicissitudini e ritardi abbiano allungato i tempi. “Prendiamo atto del disagio e comprendiamo le difficoltà nella gestione delle vostre attività – afferma il primo cittadino. In questi mesi ci siamo adoperati per risolvere il problema e rendere disponibile la struttura. Il ritardo nel completamento dell’opera e della conseguente erogazione del certificato di agibilità è stato determinato da vari fattori. Nel progetto iniziale non erano state previste opere importanti dal punto di vista dell’agibilità dell’impianto, come ad esempio, i marciapiedi e le recinzioni, sulle quali siamo stati costretti ad intervenire in corso d’opera dovendo anche trovare fondi aggiuntivi. Ciò ha determinato lo spostamento della data di fine lavori, del collaudo dell’opera e dell’erogazione del certificato di agibilità. Inoltre – prosegue Busi – la possibilità di utilizzare provvisoriamente l’impianto si è rivelata fin da subito non percorribile in quanto, quando ci siamo insediati, l’opera ci è stata consegnata non funzionante nella parte impiantistica di produzione dell’acqua calda sanitaria.
“Infine – è la conclusione del sindaco – la crisi economica determinata dall’emergenza Covid e le conseguenti ripercussioni nella sostenibilità gestionale di tutto il centro sportivo, unitamente alla previsione dei rincari energetici, ha reso necessario tagliare le spese. Per questo si è deciso di collegare l’impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda alla rete del teleriscaldamento del centro sportivo, di installare i caloriferi e di mettere in funzione l’impianto fotovoltaico di pertinenza degli spogliatoi. Da ultimo si consideri che dal 2020 ad oggi l’amministrazione ha dovuto sostenere oneri straordinari per dare continuità all’erogazione dei servizi sportivi, e ciò mantenendo gli impegni economici precedentemente assunti per la riqualificazione delle tribune del campo da calcio centrale e dei sottostanti spogliatoi. Dagli ultimi aggiornamenti, è previsto che entro marzo i nuovi spogliatoi entrino in funzione”.