Classi pollaio al liceo Virgilio, spiace ma non c’è nulla da fare

MANTOVA – L’Ufficio scolastico provinciale ha recepito le istanze dei genitori, ma di fronte alle ragioni dei numeri e alle disosizioni vigenti non ha potuto fare a meno di allargare le braccia: Non è possibile istituire più sezioni al liceo classico “Virgilio” – anche se la situazione è estensibile anche ad altri istituti superiori del mantovano –, e pertanto dal prossimo anno scolastico le sezioni verranno razionalizzate. Come dire che, dove prima c’erano classi di 20 ragazzi, adesso le avremo di 30.
Questa la sintesi del confronto avuto dai genitori rappresentanti del “Virgilio” col Provveditorato mantovano, dopo i ventilati accorpamenti delle prime classi del classico, che a partire dal prossimo settembre si vedranno ridotte a due sezioni anziché tre. Dopo aver esposto le proprie ragioni e argomentato le motivazioni del malcontento sulla situazione generale che verrebbe a crearsi, la rappresentanza dei genitori degli studenti si è sentita riferire dalle autorità scolastiche che non c’è nulla da fare poiché il numero totale di studenti non consente la formazione della terza sezione. Già i numeri lo scorso anno erano risicati, sostengono in via Cocastelli, e le stesse tre classi del 2020-’21 di fatto erano a rischio. Con i numeri di quest’anno è stato impensabile assicurare la terza sezione.
A questo punto i genitori e le rappresentanze di istituto hanno puntato sulla questione degli spazi scolastici chiedendo come sia possibile gestire classi numerose in ambienti adeguati per lo svolgimento delle lezioni. Anche in tal caso la risposta è stata formale: sarà competenza della Provincia (ente di riferimento per le scuole di secondo grado) che, unitamente alla dirigenza scolastica e al consiglio d’istituto si sta dando da fare per trovare delle soluzioni.
Quanto infine all’obbligo di applicare una norma di 10 anni fa (il Dpr 81/2009) che contingentava il numero di studenti per ogni classe al fine di evitare le “classi pollaio”, l’autorità scolastica teritoriale conviene in linea di principio, “ubi maior…”.