MANTOVA – Casi diversi e problemi diversi, ma stesso lo scopo: eliminare quei “magoni” che deturpano le periferie della città. In caso di rielezione, Mattia Palazzi si è già dato una scaletta di priorità in caso di rielezione per un secondo mandato.
Alcune cose Sono già state sanate, altre lo saranno a breve. Nell’ipotetico secondo mandato Palazzi giura “guerra” alla “Torre” di Borgochiesanuova (da far recuperare o demolire) e allo “scheletro” ex Moietta sul rondò di Cittadella. Altri magoni avranno un iter più ostico, trattandosi di manufatti sub iudice in fallimento o di proprietà di banche.
«In soli cinque anni abbiamo tolto dalla città, demolendoli, gran parte dei “magoni” che da decenni cadevano a pezzi abbandonati – commenta il sindaco –. Dallo scheletro di Fiera Catena, alla vecchia ceramica, o dal vecchio palasport di Porta Cerese pieno di amianto; dai garage ai Due Pini, alle ex serre Pecorari di Borgochiesanuova, per non dire di piazzale Mondadori, risolto con l’operazione Esselunga. I prossimi ad andare giù nel 2021, per i quali abbiamo già fatto variante urbanistica e avviato l’esproprio sono il magone di Colle Aperto, dove al suo posto faremo il centro sociale e sportivo per l’area nord di Mantova e le vecchie case abbandonate Aler di via Loria ai Due Pini e in Valletta Valsecchi. Proprio lì, in Valletta Valsecchi, nasceranno case a libero mercato con investimento privato, il che serve in un quartiere che ha molta edilizia residenziale pubblica. Abbiamo dimostrato concretamente che si portava fare anche prima. Gran parte di questi espropri e demolizioni li abbiamo fatti ottenendo soldi vinti da bandi. Semplicemente, chi governava prima la città non ha avuto né il coraggio né la voglia nemmeno di tentare». Palazzi vanta di aver fatto anche un passo in più: «Nel “pacchetto sburocratizzazione” del Piano Mantova e nella delibera di giunta e consiglio approvata dieci giorni fa, abbiamo deciso di abbattere oneri e prevedere incentivi per i privati che abbattono o riqualificano edifici e aree dismesse ancora di loro proprietà».
Per lui i prossimi obiettivi «sono la “Torre” del Pru di Borgochiesanuova, da riqualificare o demolire, e ne stiamo discutendo con la proprietà; quindi lo “scheletro” (ex Moietta) sul rondò di Cittadella, da demolire, il Mof di Gambarara, l’ex macello, fronte Belfiore. Infine, i capannoni di Ponte Rosso. Su alcuni di questi procederemo con espropri e funzioni pubbliche, su altri sono certo che le misure che abbiamo adottato porteranno investimenti privati. Questo enorme lavoro ha reso Mantova più sicura, più bella, e portato investimenti e lavoro. Solo l’operazione Esselunga sono oltre 50 milioni di investimento e 100 nuovi posti di lavoro stabili».