Mantova C’è molta serenità in casa Stings all’indomani dello scivolone a Caserta. Per quanto amara, drammi e processi sono ovviamente fuori luogo: le analisi rimangono ben bilanciate tra l’accettazione del fatto che i campani hanno giocato meglio rispetto alla Pompea e sono riusciti a tirare con ottime percentuali, nonostante l’assenza di due giocatori importanti, e il non essere riusciti ad approcciare la partita con la giusta aggressività.
A freddo il consigliere d’amministrazione Gianfranco Malavasi riparte dalle considerazioni in conferenza di coach Alessandro Finelli al termine della sfida con la Juvecaserta: «Una sconfitta non fa mai piacere, soprattutto dopo che ci eravamo abituati a vincere con una certa frequenza – afferma il dirigente biancorosso – però ci può stare, in un girone così equilibrato dove ogni domenica vediamo risultati non esattamente secondo le previsioni, nella quale la sera prima l’Urania Milano aveva battuto Verona. Caserta nonostante l’assenza di due titolari ha giocato molto bene, ha tirato benissimo da tre e con certe percentuali è difficile pensare di non uscire sconfitti. Come ha detto il coach, non abbiamo approcciato la partita con la giusta aggressività. Ma non è certamente il caso di farne un dramma. Non ci siamo montati la testa dopo cinque vittorie, alcune per altro contro avversari di prestigio, e non ci abbatteremo adesso. È una partita che può comunque essere utile se vengono individuati gli errori da non ripetere».
E l’occasione di non ripetere gli stessi errori sarà domenica, alla Grana Padano Arena, contro l’attuale capolista del girone: Ravenna. «Domenica ci aspetta un’altra squadra di rango, per la quale contiamo poi di recuperare Visconti – conclude – le partite più belle le abbiamo fatte con le squadre aspiranti al vertice, penso a Forlì e Udine, e questo ci deve rendere ottimisti e fiduciosi che anche contro una squadra come Ravenna avremo tutto per fare bene. Poi giocheremo in casa, il nostro pubblico ci sostiene sempre e in quelle partite ci ha aiutato molto, contiamo di rivivere quella atmosfera anche domenica».
Leonardo Piva
