Calcio a 5 – Bruschi Mantova, corsa contro il tempo per l’iscrizione

Mantova L’iscrizione del Bruschi Mantova al suo primo campionato di Serie A è a forte rischio. Anzi, potremmo dire appesa a un filo. Non tutto è perduto, visto che per versare i 40mila euro di tassa e garantire la fidejussione di 25mila euro (peraltro già pronta) c’è tempo fino a domani. I vertici societari stanno facendo di tutto per salvare il salvabile, tuttavia la situazione appare quasi disperata.
Ma cos’è accaduto nelle ultime ore? Che cosa ha fatto precipitare la situazione? «Difficoltà nel reperire le risorse le abbiamo sempre avute e non ne abbiamo mai fatto mistero – risponde il presidente  Daniele Bruschi, attivissimo in queste ore assieme al ds  Cristiano Rondelli – . Purtroppo contavamo su determinati appoggi, anche a livello di sponsor, che invece non si sono materializzati.  Alberto Garbisi ci aveva promesso un sostegno ma si è tirato indietro. Altre situazioni, che speravamo potessero volgere a nostro favore, non si sono verificate. E così siamo qui a chiedere aiuto. Il problema non è tanto l’iscrizione in sè, quanto i costi da affrontare durante la stagione».
La cifra mancante si aggirerebbe sui 120mila euro. «Fuori da ogni ipocrisia – aggiunge amaramente Bruschi – : per tanti siamo un problema. Anche per l’amministrazione pubblica, sotto certi aspetti. I “gufi” attorno a noi crescono a vista d’occhio. Negli ultimi anni abbiamo ottenuto risultati straordinari, raggiungendo il traguardo storico della Serie A e avvicinando tanti tifosi. La nostra realtà è cresciuta e andrebbe sostenuta anche a livello economico. Ma forse è proprio questo il problema».
In ogni caso, come detto, nè Bruschi nè Rondelli intendono mollare. «Cedere il titolo sportivo? È un’ipotesi che non voglio ancora prendere in considerazione – conclude il presidente – . Fino all’ultimo cercheremo una soluzione». Doveroso provarci con l’aiuto di tutti, istituzioni comprese. Perchè una cosa è certa: la mancata iscrizione di una delle società modello di Mantova, capace in pochi anni di raggiungere i vertici della propria disciplina, non renderebbe per nulla onore alla “Città Europea dello Sport”.