Calcio a 5 Serie A – Futsal italiano in crisi. E il Kaos ora è in bilico

MANTOVA Tutto in alto mare. Non c’è frase fatta migliore, per descrivere il momento di crisi che sta attraversando il futsal italiano. Un movimento importante a livello nazionale, che rappresenta, per numeri, un terzo di tutto il comparto calcistico dilettantistico italiano e che nel Mantovano, ha conosciuto gli alti livelli, grazie all’exploit del Mantova, quest’anno alla sua prima stagione nella massima serie.
La pandemia, scoppiata in Italia, a fine febbraio, ha portato al blocco dei campionati, al fuggi fuggi degli stranieri e ad una crisi d’identità per molte società, lasciate allo sbando da una Divisione, assente per buona parte della stagione e ancora all’oscuro da quello che sarà il protocollo da rispettare per sperare di poter ripartire dalla prossima stagione.
Ieri si è tenuto un vertice informale online tra tutte le società e il presidente della Divisione Montemurro, per cominciare a sviscerare alcuni punti toccati dai vertici dei club nelle settimane scorse, in quella famosa lettera presentata alla Divisione. Tra tutti, la creazione di una Superlega, caldeggiata a più riprese ieri da Montemurro, che si è detto disposto ad accompagnare le società a un tavolo con Figc e Lega Nazionale Dilettanti. A patto però, che tutti i club siano compatti e uniti, per dare una svolta al futsal italiano, come auspicato dal dg del Kaos Mantova,  Cristiano Rondelli: «Il Calcio a 5 ha bisogno di una sua Lega, ci ha riferito Montemurro, per avere maggior visibilità. Gravina e Sibilia devono aver ben chiaro che il Calcio a 5 è una realtà importante, parte integrante della Lnd». Una Superlega che andrebbe a lavorare per aver un ritorno economico maggiore, soprattutto in termini di diritti televisivi. «Dettò ciò rimangono altri problemi, che sono legati alle sponsorizzazioni e al pubblico. Lo sport in questo momento è abbandonato a se stesso. Non ci sono delle indicazioni precise. Qui si rischia di giocare una stagione senza pubblico. E molte società sono a rischio iscrizione». Anche il Kaos, sembra di capire, dopo le parole di Calzolari: «Sicuramente siamo in bilico. Con Calzolari abbiamo parlato e ovviamente in questo momento ha altre priorità. Senza il marchio Kaos, il nostro futuro è sicuramente incerto».
Tommaso Bellini