MANTOVA Fermi ai box. Ancora una volta. Ma se a febbraio tutti erano d’accordo sullo stop ai campionati, convinti della necessità di fare un passo indietro dinnanzi all’emergenza sanitaria, stavolta la decisione della Lombardia di fermare il calcio dilettantistico, allenamenti compresi, ha scatenato un coro unanime di protesta. Il Delegato provinciale Giuseppe Saccani ha raccolto in questi giorni lo sfogo dei dirigenti che in qualche modo si sentono traditi (eufemismo) dopo i grandi sacrifici compiuti per ripartire nel rispetto dei rigidissimi protocolli. «Ricevo tante telefonate – rivela – i dirigenti sono arrabbiati, si lamentano e non posso che essere solidale con loro. Le società hanno compiuto sforzi immani per mettersi in regola, giro per gli stadi della provincia e vedo che le cose funzionano, la gente è educata e responsabile. Di sicuro non è sui campi da calcio che ci si ammala. Ma evidentemente la Regione di tutto questo non ha tenuto conto, dimostrando poco rispetto per le nostre società che, è bene ricordarlo sempre, svolgono un ruolo fondamentale in ambito sociale».
«La Lombardia – prosegue Saccani – è l’unica regione che ha fermato il calcio dilettantistico, come se fossimo noi la causa dei contagi. E’ assurdo. Come è assurda la distinzione tra campionati provinciali, regionali e nazionali. Ma vi sembra logico che domenica i Giovanissimi del Mantova possano giocare e gli altri no? Con quale criterio, mi chiedo, sono state prese certe decisioni. Capisco l’emergenza, ma sarebbe stato opportuno interpellare gli addetti ai lavori prima di adottare certi provvedimenti che, ripeto, trovo assurdi».
«I nostri ragazzi devono allenarsi e giocare – dice ancora il Delegato – in questi mesi sono stati un esempio virtuoso, hanno rispettato tutti i protocolli, sospendere i campionati significa vanificare tutti i loro sforzi. Sono molto amareggiato per questa situazione, spero che la Regione corregga l’ordinanza, adeguandola ai decreti nazionali come giustamente ha chiesto Baretti nella sua lettera, che condivido in toto. Siamo nelle mani del governatore e non possiamo fare altro che aspettare».
«Sapevamo – conclude Saccani – che sarebbe stata una stagione complicata, siamo ripartiti senza avere la certezza che i campionati sarebbero finiti. Ma, tutti insieme, federazione e club, abbiamo voluto dare un segnale di fiducia, dimostrare che si poteva fare sport in sicurezza. Come ho già detto, con questa decisione assurda di fermare i campionati la Regione rischia di vanificare tutti i nostri sforzi. E questa cosa non la accettiamo».