MILANO La tanto temuta “moria” di società in Lombardia non c’è stata. Confermando i dati provenienti dalla nostra provincia, dove il saldo previsto è “-1” rispetto alla passata stagione, alla chiusura delle iscrizioni ai prossimi campionati di Eccellenza e Promozione, hanno presentato domanda 50 società appartenenti alla categoria Eccellenza (a meno di improbabili ripescaggi in D, uno dei tre gironi sarà a 18 squadre) e 100 relativamente alla categoria Promozione (+4 rispetto alle tradizionali 96).
«E’ un risultato lusinghiero – commenta il presidente del Comitato Regionale Lombardia Giuseppe Baretti – poiché significa che tutte le squadre aventi diritto, con la sola eccezione di una squadra di Promozione, hanno presentato la propria richiesta di partecipazione ai campionati di competenza. Riteniamo che gli aiuti messi in campo da Figc, Lnd e, non ultimo, dal Comitato stesso, che ha sostenuto le proprie affiliate con risorse regionali per circa 500.000 euro, abbiano contribuito ad agevolare le società lombarde nel momento della ripresa e a consentire il pressochè integrale mantenimento degli organici previsti».
A proposito di organici, le domande di iscrizione dovranno ora essere sottoposte a ratifica da parte del Consiglio Direttivo, che si riunirà lunedì 10 agosto al fine di vagliare anche le domande di iscrizione per le altre categorie regionali la cui scadenza è fissata al prossimo venerdì 7 agosto.
«Per quella data auspichiamo siano stati definiti anche eventuali ripescaggi ed organici della Serie C e della Serie D – aggiunge Baretti – in modo da avere il quadro completo delle società che parteciperanno alla nostre categorie regionali e poter conseguentemente adottare le decisioni relative al format dei campionati, necessariamente legate al numero di squadre che risulteranno partecipanti a ciascuna categoria».
Per la ripresa dell’attività rimane però da risolvere la “grana protocolli”. «Basterebbe – dicono i presidenti dell’Area Nord – adeguarli a quelli regionali, che permettono lo svolgimento degli sport di squadra e di contatto, a differenza del famigerato protocollo Figc, che risale ormai ai primi di giugno. E non è più attuale. Sì può ripartire con l’attività sportiva, mantenendo alcune regole: sarebbe importante anche per sperimentare i comportamenti da tenere nel caso di una seconda ondata di Covid. Nell’attuale situazione si vive il paradosso di poter giocare a calcio sul campetto pubblico o ai giardini, ma di non poterlo fare in un campionato ufficiale Figc, dove i controlli sarebbero maggiori».