GOVERNOLO E’ tornato in Eccellenza, l’habitat naturale per un attaccante delle sue doti, velocità e senso del gol. Ik Omoregie, classe 1991, per varie vicissitudini e un pizzico di sfortuna, ha calcato quel palcoscenico solo per qualche stagione, ma è pronto a prendersi la rivincita, stavolta con la maglia della Governolese, dopo un anno e mezzo in Prima Categoria con la casacca bianconera del Suzzara (8 reti segnate nell’ultimo campionato interrotto dal coronavirus).
«La proposta dei Pirati mi ha convinto sin da subito: un torneo competitivo come l’Eccellenza – dice il nuovo attaccante della Gove -, la storia della società e la vicinanza a casa sono stati fattori decisivi per la mia scelta. Oltre a questo, conosco già diversi elementi, come il portiere Loschi, il trequartista Nouhi, il difensore Lonighi e il centrocampista Micheloni: con i primi due ho militato nella Dak, con gli altri ho già giocato a Suzzara lo scorso anno. La squadra è nuova di zecca, è vero, ma il fatto di conoscersi può accelerare il percorso di amalgama. Ancora non conosco i ragazzi in quota, ma stiamo già facendo gruppo in questi primi giorni, diventeremo presto squadra».
Nuovo è anche l’allenatore, il veronese Fattori, pure lui con trascorsi suzzaresi: «Ci stiamo conoscendo, e lo faremo ancora meglio durante la preparazione che inizierà il 10 agosto prossimo». Per Omoregie, dicevamo, è il ritorno in Eccellenza dopo l’avventura con la Dak 2015-16: «Fu un’annata positiva per me – osserva – perché segnai 10 gol, ma retrocedemmo, anche condizionati da qualche problema societario. Quella squadra, però, non meritava di retrocedere, fummo condannati ai play out. Con la Governolese darò il massimo per raggiungere l’obiettivo prefissato: quello di mantenere la categoria. E questa squadra ha tutti le qualità per farcela. Certo, le formazioni bresciane e bergamasche fanno paura, perchè giocano al massimo e fisicamente ti possono mettere in difficoltà. Ma i Pirati hanno sempre dimostrato di reggere il confronto anche con le corazzate. Noi non vediamo l’ora di metterci in gioco».