Calcio – Elia Pavesi: “A Brescia due anni gratificanti. Ora sogno la C”

Elia Pavesi
Elia Pavesi

MANTOVA Si è conclusa dopo un anno e mezzo l’esperienza di  Elia Pavesi al Brescia. Il 43enne tecnico mantovano ha guidato nelle ultime due stagioni la Primavera, con ottimi risultati sia a livello di classifica (un sesto posto l’anno scorso e un settimo quest’anno prima dello stop), sia a livello di crescita e valorizzazione dei giocatori.
«Mi lascio alle spalle un’esperienza positiva – spiega – , in un contesto che sapevo impegnativo, ma allo stesso tempo stimolante. In questi due anni il Brescia ha vissuto importanti cambiamenti: è stato promosso in Serie A, ha costruito un nuovo centro sportivo ed ha iniziato a lavorare sul territorio come mai prima. Al di là dei risultati in campionato, la mia soddisfazione più grande è stata il debutto in prima squadra di  Andrea Papetti, difensore centrale classe 2002. La scorsa stagione si era messo in luce il 2000  Lorenzo Lucca, capocannoniere del campionato ora al Palermo. Altri ragazzi sono stati aggregati in prima squadra ed anche questo è gratificante per me e per tutti quelli che hanno contribuito alla loro crescita».
Pavesi aveva già avuto a che fare con i giovani, guidando per quattro anni la Berretti del Mantova. «Ma stavolta la differenza l’ha fatta il contesto – spiega – . A Brescia mi sono rapportato con ragazzi seguiti da procuratori di grido. Può capitare che il giovane si senta già “arrivato”, specialmente se circondato da persone che glielo fanno credere. Capisco non sia facile mantenere il contatto con la realtà. In questi casi l’allenatore diventa quasi un educatore: tocca a lui gestire in maniera equilibrata il ragazzo, facendo in modo che tenga i piedi per terra».
Archiviato il biennio bresciano, quali obiettivi si pone Elia? «Mi piacerebbe misurarmi con il calcio dei grandi, magari in C – risponde – . Ho già fatto un’esperienza col Ciliverghe, in Serie D, ma questi due anni al Brescia mi hanno arricchito ulteriormente. Valuterò quel che mi verrà proposto. Io per primo sono curioso di vedere se ho seminato qualcosa. Da parte mia, so quello che posso mettere sul piatto».
E chissà che un giorno Elia possa tornare al Mantova, per guidare proprio la prima squadra. «Perchè no – sorride – . Al Mantova ho iniziato la mia carriera da giocatore e da allenatore. Rimane la mia squadra del cuore». Proprio al Mantova quest’anno si è distinto il difensore  Marco Carminati, che Pavesi ha allenato lo scorso anno al Brescia: «Sono molto contento per lui – conclude Elia – perchè si è messo a disposizione della società e del gruppo con lo spirito giusto e l’atteggiamento corretto. Ha dato una buona immagine di sè e della società nella quale è cresciuto. Era pur sempre il suo primo campionato “fuori casa”, un passo che non è mai facile da compiere. Gli faccio i complimenti».