Calcio – Manuel Spinale, mister per vocazione

Manuel Spinale
Manuel Spinale

VERONA Trecentosettantacinque è il numero magico di  Manuel Spinale, quello che da solo vale una carriera. Sono le presenze con la maglia del Mantova, record assoluto nella storia del club biancorosso. Oggi, dopo l’esperienza dolceamara al Legnago in D, l’ex capitano è il vice di  Gigi Fresco  alla Virtus Vecomp, che tanto onore si sta facendo in Serie C. Ma si capisce che studia da “primo” allenatore a livello professionistico. «Ho preso questa strada – dice – e la sto seguendo con umiltà e abnegazione. Studio analiticamente gli avversari, guardo partite su partite e cerco di prendere qualcosa dagli allenatori che ritengo più bravi: da  Pep Guardiola, che è il numero uno, a  Conte, Giampaolo  e  De Zerbi».
Intanto la Vecomp sta conducendo un signor campionato, che la vede al 12esimo posto al momento dell’interruzione, con 5 punti di vantaggio sulla zona play out: «Siamo partiti male, con quattro sconfitte – racconta Spinale – . Poi, tra ottobre e novembre, abbiamo messo insieme una serie di vittorie fino ad arrivare al sesto posto, un piazzamento assolutamente inatteso. Purtroppo abbiamo perso lo scontro diretto col Gubbio e lì è subentrata un po’ d’ansia. Nel girone di ritorno stiamo incontrando qualche difficoltà, ma più a livello di risultati che di prestazioni. Eppure siamo riusciti a strappare lo 0-0 in casa di due big come la capolista Vicenza di  Di Carlo e  Magalini (che bella rimpatriata!) e la Triestina. Con Fresco la condivisione è totale, perfettamente in linea con quanto ci eravamo detti in estate: avevo chiesto di avere un ruolo attivo, pur nel rispetto della sua figura. E mi è stato concesso. È una scelta che non rinnego, anzi: la Serie C è tutta un’altra realtà rispetto alla D, a livello di piazze, seguito, blasone delle società, strutture… Sto imparando molto quest’anno. E non mi farebbe paura niente in futuro».
A fare paura adesso è il Coronavirus: «Nessuno si aspettava una cosa del genere – commenta Manuel – . Io. tuttavia, avevo percepito il pericolo un paio di settimane fa, quando invece in A e B si giocava come se non ci fosse un domani. Mi sembrava assurdo, e infatti… Noi della Vecomp abbiamo giocato l’ultima partita il 22 febbraio, ma abbiamo potuto allenarci fino a sabato scorso in quanto professionisti. Ora non più. La situazione è veramente pesante, salvaguardare la salute di tutti è un dovere improrogabile. E credo sia impossibile fare previsioni su quando torneremo alla normalità».
Altrettanto impossibile è non parlare del Mantova con Spinale. «È sempre la prima squadra di cui guardo il risultato – ammette – . Il Mantova è stato costruito per vincere il campionato. Certo le inseguitrici non hanno saputo approfittare del leggero calo degli ultimi tempi. Ma in Serie D, checchè ne dicano, non è mai facile vincere. In nessun girone». Manuel, nel recente passato, è stato più volte accostato alla panchina virgiliana: è ancora un suo sogno? «Sarebbe bello – risponde – . Però non voglio farmi nessun programma: se deve succedere, succede. Per adesso il mio unico obiettivo è tenere la Vecomp in C. Sarebbe la sua prima salvezza ottenuta sul campo tra i professionisti. Un risultato storico».