Calcio Promozione – Botta e risposta all’Allodi: Suzzara e Asola si accontentano del punto

Sabaini

SUZZARA Il derby tra Suzzara ed Asola è tutto nel botta e risposta a metà del secondo tempo: al 66’ Giarruffo porta in vantaggio la squadra di casa trasformando un calcio di rigore; due minuti dopo Shima ristabilisce l’equilibrio. Finisce così con un salomonico pareggio, 1-1, forse il risultato più logico se consideriamo che entrambe le squadre non vincono dal match d’esordio in campionato (la seconda giornata per il Suzzara).
La paura di perdere, su entrambi i fronti, ha caratterizzato la partita, che è risultata quindi spezzettata, nervosa e con qualche fallo di troppo. La prima vera occasione la costruiscono i bianconeri al 24’: traversone di Guastalla, finta di Giarruffo e conclusione di Rizvani che mira l’angolino basso di destra, ma il portiere Marcolini non si fa sorprendere. Al 34’ Guastalla intercetta un bel pallone sulla tre quarti e punta l’area, ma si impappina al momento di battere a rete e l’occasione sfuma. L’Asola mette la testa fuori al 35’ col tiro sopra la traversa di Andrea Favagrossa. Suzzara pericoloso al 45’: cross da destra di Rizvani per Giarruffo che in girata calcia a rete ma la difesa respinge; la palla carambola sui piedi di Guastalla che impegna ancora Marcolini.
Il tema del match non cambia nella ripresa. Il Suzzara attacca con lanci lunghi per favorire gli inserimenti negli spazi di Giarruffo, l’Asola si difende ma non riesce a ripartire. Al 53’ gran punizione di Chitò dai 25 metri con palla deviata sopra la traversa. Al 60’ scatto di Giarruffo che tenta il pallonetto e si scontra con Marcolini. Il risultato si sblocca al 66’: Mortari va giù in area e l’arbitro decreta il penalty tra le proteste degli ospiti: Giarruffo trasforma, 1-0 per il Suzzara. Passano due minuti e l’Asola pareggia: dopo un batti e ribatti in area suzzarese, la palla finisce sui piedi di Shima che la insacca all’incrocio dei pali. Col passare dei minuti l’ardore delle due squadre si raffredda ed entrambe sembrano accontentarsi del pareggio. La partita fila via verso i titoli di coda senza ulteriori sussulti e dopo quattro minuti di recupero il triplice fischio dell’arbitro sancisce il risultato di parità