Calcio Promozione – Mago Chitò, l’Asola può sognare: “Sappiamo come battere la Pavonese”

Chitò

Asola Continua la favola dell’Asola che, con due vittorie e altrettanti pareggi nelle ultime 4 giornate di campionato, si è issata al secondo posto a soli 7 punti dalla capolista Pavonese. Nell’ultima sfida casalinga, i biancorossi hanno strappato un pareggio in rimonta con la Governolese. «L’avevamo preparata bene – afferma l’attaccante Fabio Chitò, che ha firmato l’1-1 nel finale – anche se il mister ha deciso di farmi partire dalla panchina, sono riuscito a incidere segnando il gol del pari. Penso che avremmo potuto anche vincerla, negli ultimi 10 minuti abbiamo avuto 4-5 palle gol. Loro sono stati bravi a trovare la giusta quadra per salvarsi, quindi penso che il punto per noi sia un buon risultato».
Ti mancava il gol?
«Non segnavo dalla 17esima giornata, nella sfida vinta con il San Lazzaro. Poi sono rimasto fermo per tre mesi a causa della fascite plantare. Grazie alla terapia e al riposo, concordato con mister e staff, sono riuscito a rimettermi in sesto e a giocare progressivamente sempre di più. Ora sto bene, ma continuo la terapia…».
A chi dedichi il gol?
«A tutta la mia famiglia. Segnare è sempre bello perché mi dà la giusta carica e soddisfazione, nonostante abbia 34 anni e non sia più un giovane».
Quale giocatore ha ispirato la tua carriera?
«Ronaldinho, per la sua inventiva, che nessuno aveva, e per le giocate e gli spazi che si creava anche dove non si passava».
Vi aspettavate di essere lassù?
«Sinceramente non abbiamo un obiettivo fisso, ora come ora. Eravamo partiti con l’intento di salvarci, poi ovvio che quando giochi bene e c’è entusiasmo, una cosa tira l’altra. Mancano ancora 2-3 partite fondamentali e la bellezza di 21 punti totali, quindi tutto può succedere».
Domenica arriva la Pavonese…
«Sarà sicuramente una partita tosta. Loro hanno creato una bella squadra, con la miglior difesa del campionato. Ma noi non siamo da meno e lotteremo fino alla fine. Sono sicuro che sarà un episodio in particolare a decidere la partita, la sorte dirà se a favore nostro o loro».
Che aria tira nello spogliatoio?
«C’è un clima di tranquillità e serenità. Sappiamo quello che dobbiamo fare per portare a casa la vittoria. E pure il mister è recuperato dopo i problemi fisici che lo hanno costretto a casa con la Governolese».
Cos’ha l’Asola di speciale per te?
«La risposta è semplice. Il clima in società è dei migliori e ho un buonissimo rapporto con mister Franzini. Penso che quando c’è la stima reciproca, c’è tutto. Sono cresciuto nella Castellana e poi ho avuto diverse esperienze, ma la prima ad Asola mi è rimasta impressa nella mente e soprattutto nel cuore. Per quello sono tornato».