MANTOVA Il presidente del Mantova Filippo Piccoli l’ha detto nella conferenza stampa di due settimane fa: «Di solito il secondo anno in B è più difficile del primo». Non l’ha fatto per mettere le mani avanti (tant’è vero che ha subito aggiunto che l’Acm proverà a migliorarsi), bensì per evidenziare una tendenza che, in effetti, trova conferma nei numeri degli ultimi anni. Del resto, Piccoli ha pure abbozzato una spiegazione: il secondo anno si può ridurre quell’entusiasmo che la stagione precedente aveva “spinto” una matricola; così come può svanire l’effetto sorpresa subìto dagli avversari. Insomma, confermarsi è sempre più difficile che affermarsi. Figuriamoci migliorarsi.
Aiutiamoci coi numeri, prendendo ovviamente in esame le squadre al loro secondo anno di B. Nella stagione appena conclusa, si è confermato (ma non migliorato) il Catanzaro: dalla quinta posizione del campionato precedente alla sesta. Ha invece fallito il salto di qualità la Reggiana, che si era piazzata nona nel 2023-24 e ha concluso 13esima lo scorso maggio, salvandosi solo grazie a una prodigiosa rimonta finale. Risalendo alla stagione precedente (2022-23), tra le squadre alla seconda prova in B, sono precipitate Bari e Sudtirol: i pugliesi classificandosi 17esimi dopo il terzo posto dell’anno vissuto da matricola; i tirolesi scendendo dalla sesta alla 12esima piazza. Stabile il Modena, rimasto alla casella 10 dell’annata precedente. L’unica squadra a vantare un saldo positivo è stato il Palermo: nono nel 2021-22, sesto nel 2022-23 (comunque sempre al di sotto delle attese).
Ci sono poi i casi funesti di Perugia, Vicenza e Venezia, tutte capaci di salvarsi agevolmente il primo anno nelle vesti di principianti, e tutte retrocesse nella stagione successiva (rispettivamente nel 2023, 2022 e 2020) quando era lecito attendersi obiettivi più ambiziosi. A centrare il salto di qualità è stato invece il Monza, ma solo nel verdetto finale: terzo posto nel 2020-21 e quarto nel ’21-22, quindi posizione peggiorata però promozione centrata grazie ai play off.
Tirando le somme, ha ragione Piccoli: non è perchè ci si è salvati il primo anno, o perchè il budget a disposizione si è alzato, che il Mantova può aspettarsi la strada in discesa nel campionato che partirà il prossimo 22 agosto. Ci sarà da sudare, forse anche di più, per dimostrare di essere ancora degni della Serie B. Certo, in un gruppo composto per larga parte da giovani calciatori debuttanti, l’avere sulle spalle una stagione di esperienza in più può rappresentare un bel vantaggio. Si tratterà di metterlo in pratica, sfatando tabù, trend e statistiche. In fondo, è una sfida in più. La salita è dura ma, come cantava Morandi, “uno su mille ce la fa”.