MANTOVA «Trasformiamo la rabbia che abbiamo dentro in un’arma positiva». È l’invito che Davide Possanzini rivolge al suo Mantova per la sfida di stasera (ore 20.30) al Martelli contro il Palermo. Ce n’è bisogno. Perchè la sconfitta con la Samp ha lasciato l’amaro in bocca. E perchè il Mantova non vince da quattro partite, ovvero più di un mese: troppo anche per chi ha la salvezza come obiettivo. Certo battere il Palermo (un’altra corazzata del campionato) non sarà semplice. Ma un exploit servirebbe come il pane a questa squadra, che sembra aver bisogno di una scossa per compiere il salto di qualità che tutti si augurano.
Possanzini, che giocatore è stato e sa quali corde toccare, la mette sulla psicologia. A Genova il tecnico biancorosso ha dichiarato che il Mantova aveva dominato dimostrando di sapersela giocare con le big. «Dovevo mandare un messaggio alla squadra – sostiene oggi – . Spostare l’attenzione sulla prestazione più che sul finale di partita (il riferimento è al gol annullato, ndr). Dobbiamo pensare a quello che possiamo fare noi, non a quello che non possiamo controllare. La sconfitta con la Samp ci obbliga a guardarci dentro per capire come possiamo ottenere di più sul piano del risultato. La ferita sanguina. Ma ora deve subentrare lo spirito di rivalsa. Abbiamo la fortuna di giocare in casa. La delusione e la rabbia che abbiamo provato a Genova va canalizzata nel verso giusto». La partita con la Samp ha confermato la difficoltà del Mantova di concretizzare la mole di gioco prodotta: «Mi chiedete se sono preoccupato per questo? Più che altro sono pensieri che da allenatore devo affrontare per provare a risolvere il problema. Sto cercando di capire come e dove intervenire, se con qualche consiglio a livello tecnico-tattico oppure a livello mentale. Parlo con i miei giocatori. I problemi si risolvono con calma, tranquillità e lavoro. Altrimenti rischiano di diventare un’ossessione e questo non va bene».
Il tempo per preparare il match di stasera è stato davvero poco. Ciò non ha impedito a Possanzini (che tra l’altro è un ex) di studiarsi attentamente il Palermo: «È una squadra forte e che mi piace per come gioca a calcio. Ha qualità individuali importanti, gestisce bene la palla. Penso che uscirà una bella partita e spero che i miei giocatori dimostrino di essere all’altezza di una big come il Palermo».
Per tornare in Serie A, i siciliani si sono affidati ad Alessio Dionisi , a sua volta in cerca di nuove sfide dopo i tre anni a Sassuolo. Pessimo l’inizio (due sconfitte nelle prime due giornate), poi la risalita che soprattutto in trasferta ha prodotto buoni risultati (tre vittorie sulle 4 in totale ottenute finora). Il Palermo è in salute, viene dal successo sulla Reggiana e vuole completare la risalita. Detto fuori dai denti: non è il migliore avversario che il Mantova potesse augurarsi, perlomeno in questa fase. Ma la B è questa: una big tira l’altra, senza soluzione di continuità. E c’è sempre spazio per stupire.