Calcio Serie C – Checchi prende per mano il Mantova: “Avanti tutta verso la salvezza”

Lorenzo Checchi
Lorenzo Checchi

MANTOVA In questo scorcio finale di campionato, il mantra di casa Mantova è chiaro e condiviso: obiettivo salvezza. Di tutto il resto (play off, rinnovi contrattuali, futuro) si parlerà a tempo debito. Così la pensa anche Lorenzo Checchi, uno dei leader indiscussi dello spogliatoio biancorosso. Con lui facciamo il punto della situazione a 4 giornate dal termine.
Lorenzo, quanto manca al traguardo?
«In teoria altri 3-4 punti, visto che la quota salvezza si è alzata. È un campionato equilibrato, con distanze ridotte tra play off e play out. Proprio per questo penso sia inutile fare calcoli».
Siete a -2 dai play off e a +3 dai play out…
«Ci avrei messo la firma, anche se ci sono partite in cui avremmo potuto e dovuto raccogliere di più».
Come l’ultima, contro la Virtus Verona?
«Esattamente. Quando sei avanti 2-1 a 20’ dalla fine, l’auspicio è portare a casa la vittoria. Oltretutto abbiamo avuto 2-3 ripartenze che, se gestite con maggiore lucidità, ci avrebbero consentito di segnare il terzo gol. Va comunque detto che abbiamo affrontato una squadra in salute e, per quel che s’è visto in campo, il pari ci può stare».
Sei più contento per il gol segnato o più arrabbiato per il rigore causato?
«Sul rigore ho visto Zigoni libero a un passo dalla porta e ho provato a metterci una pezza. Non ci sono riuscito, ma era una situazione d’emergenza. Per quanto riguarda il gol, sono contento perchè sapete quanto ci tenga a dare il mio contributo anche in fase offensiva. Speravo pesasse di più in termini di punti».
Sabato affronterete un Renate molto prolifico: si prospetta una giornata impegnativa per voi difensori…
«È vero. Considerando anche gli altri gironi, il Renate è una delle squadre che segna di più. Dovremo essere bravi a limitarli al massimo e a sfruttare le occasioni che ci concedono».
In effetti, i recenti risultati dicono che il Renate è anche una squadra vulnerabile…
«È una squadra che gioca a viso aperto, come un po’ tutte in questo finale di stagione. Prevedo un’altra partita equilibrata, con occasioni da una parte e dall’altra».
Su cosa bisogna far leva in questo rush finale?
«La cura del dettaglio. Come dicevo, è un campionato estremamente equilibrato, dove gli episodi assumono un ruolo determinante. Noi dovremo essere bravi a sfruttare le nostre qualità».
Ovvero?
«Il modulo offensivo, cioè riempire l’area di rigore con più giocatori possibile. E, in generale, l’organizzazione di squadra»
Nella tua testa c’è spazio anche per i play off?
«La storia di questo campionato dice che dobbiamo concentrarci sulla salvezza, perchè quella è la zona che abbiamo sempre occupato. Qualsiasi altro obiettivo, oggi come oggi, è illusorio. Poi… si vedrà».
Sei soddisfatto della tua stagione?
«Sì. È il mio secondo anno qui a Mantova e sono molto felice di far parte di questo gruppo. Ho allacciato ottimi rapporti con tutti gli allenatori, con i tifosi e con la città. Anche la condizione fisica mi ha aiutato, tant’è vero che ho giocato quasi tutte le partite».
Anche quelle dove non eri convocato…
«Sì, è accaduto quest’anno a Sesto. La mattina mi sono svegliato con quasi 39 di febbre, poi ho fatto il pieno di vitamine e antibiotici ed è scesa. A quel punto, d’accordo col mister e la società, ho deciso di raggiungere i miei compagni. Mentre giocavo sentivo di non essere al top, ma ho dato tutto. Una situazione così non mi era mai capitata in carriera».
Come lo chiamiamo? Attaccamento alla maglia?
«Beh, io questa maglia la sento molto. Così come sento di avere un ruolo importante nello spogliatoio. Mi piacerebbe rimanere a lungo qui… Vedremo. Intanto pensiamo a salvarci!».