Calcio Serie C – Mantova, a Legnago un “punto” di partenza

MANTOVA Da cinque anni il Mantova non apriva la sua stagione con un pareggio. Le analogie tra il debutto del 2016 ad Ancona e quello di sabato a Legnago non si fermano al risultato (1-1): anche allora, infatti, i biancorossi offrirono una buona prestazione ma si fecero raggiungere nel finale, dopo aver accarezzato il successo. Pareggi così, è inutile nasconderlo, lasciano più rammarico che gioia. Ma in una stagione agli albori, dunque lunghissima, vanno accettati. E, dopo una prima comprensibile reazione contrariata («questo risultato mi scoccia», ha detto mister Lauro nel post-partita), letti in chiave positiva.
Prima considerazione: il Mantova ha mosso la classifica. Non era scontato, perchè si giocava in casa di una delle squadre che più si erano distinte nella seconda parte dello scorso campionato; perchè il Mantova, pur avendo ben impressionato nelle amichevoli e in Coppa, resta una squadra in fase di costruzione; e perchè la prima giornata è tradizionalmente foriera di incognite e sorprese. Dunque sì: poteva andare meglio, come abbiamo titolato ieri e come l’andamento della partita ha effettivamente suggerito. Ma il punto finale, viste le premesse di cui sopra, non è da disprezzare.
Seconda considerazione: anche a Legnago il Mantova ha confermato, sia pur con qualche pausa, il buono mostrato nelle amichevoli estive. Segno che il potenziale c’è. Si tratta di rodare i meccanismi e crescere nella condizione fisica, com’è naturale che sia alla prima giornata.  De Cenco ha debuttato bene;  Guccione ha propiziato il gol e deliziato in svariate occasioni, con notevole dispendio di energie che ha indotto Lauro a sostituirlo nel finale; i giovani  Darrel, Messori e  Bertini, al netto di qualche errore, hanno offerto dinamismo e freschezza; anche i difensori hanno retto discretamente, mai permettendo agli attaccanti del Legnago di impensierire  Tosi. Poi, certo, si può discutere sul gol dell’1-1, propiziato da un errore di  Esposito (e non di  Checchi, come abbiamo erroneamente riportato nella cronaca del match). Scivoloni che possono capitare e sui quali bisogna lavorare. Così come bisogna cercare di aggiustare la mira sottoporta, ricordando le 3-4 succulente palle gol non sfruttate e che potevano, di fatto, chiudere la partita. Servirà insomma maggior concretezza. Anche perchè, rispetto all’anno scorso, già si nota una manovra più rapida in fase di costruzione, almeno per quanto mostrato nel primo tempo: non raccogliere i frutti di questo progresso è un peccato.
Resta il dubbio sul calo della ripresa, peraltro iniziata con il clamoroso errore di  Zibert a tu per tu col portiere. Perchè il Mantova ha lasciato via via campo al Legnago? Benzina esaurita o rilassamento mentale, magari pensando di avere la vittoria in pugno? Di certo il Legnago ci ha messo del suo:  Colella ha azzeccato i cambi e, a forza di spingere, ha ottenuto l’1-1. Ai biancorossi non è rimasto che mangiarsi le mani, per non averla chiusa prima.
Morale della favola: questo primo punto conquistato dal Mantova in campionato ha sì il sapore dell’occasione persa. E su questo non ci piove. Ma gli spunti emersi dalla prova in terra veronese autorizzano il popolo biancorosso all’ottimismo. O perlomeno alla consapevolezza che, corazzate a parte, Guccione e compagni hanno mezzi e risorse per giocarsela con tutti. Tanto basta per tenersi stretto il punto. Senza per questo rinunciare ad alzare l’asticella.