Calcio Serie C – Mantova e Padova: numeri da urlo e ambizioni da big

Possanzini e Torrente
Possanzini e Torrente

MANTOVA Lunedì, stadio Euganeo, ore 20.30: Padova-Mantova. Ovvero la crème de la crème. Basterebbe dare un’occhiata fugace alla classifica per provarlo. Seconda contro prima, 43 punti contro 47. Vantaggio consistente sulla terza (Triestina 39), siderale sulla quarta (Pro Vercelli 32) e il resto della compagnia. Ma ci sono altri numeri che certificano la supremazia indiscutibile delle due squadre rispetto alla concorrenza, in un girone che in estate vedeva altre due favorite per la promozione in B: la Triestina appunto, e il Vicenza (sprofondato al settimo posto, a -18 dal Mantova!).
La sorpresa, ovviamente, è il Mantova, che i pronostici della vigilia davano competitivo per l’alta classifica (diciamo quarta-quinta piazza), ma non certo per la vetta. C’è un dato emblematico in tal senso, e lo abbiamo evidenziato nei giorni scorsi. Riguarda il monte ingaggi (comprensivo di premi): quello del Mantova è metà di quello del Padova, 2 milioni e 733mila contro 4 milioni e 681mila. Lo stesso tecnico dei veneti Vincenzo Torrente, anche perchè più vecchio, ha qualche anno di esperienza in più nel ruolo rispetto a Davide Possanzini, che è al debutto come primo allenatore. Oltretutto, Torrente guidava il Padova anche nello scorso campionato e si è ritrovato molti giocatori quest’anno. L’esatto contrario di Possanzini, novello alle prese con un organico praticamente nuovo di zecca (eccezione fatta per tre elementi: Panizzi, Monachello e Mensah), dunque tutto da amalgamare. In una società che fino a metà luglio era ufficialmente in Serie D. Insomma, se la presenza del Padova ai vertici della classifica era prevista, quella del Mantova è quanto di più inatteso si potesse prevedere. E invece…
Certo, a spulciare i numeri, qualche differenza tra le due regine la si trova. E magari a favore del Padova, che è l’unica squadra professionistica in Italia a non avere ancora perso una partita (al Mantova è già capitato due volte); e che ha subìto meno gol di tutti (10 in 19 partite, contro i 13 dell’Acm).
Poi però il Mantova risponde con numeri eccellenti in altri ambiti. Qualche esempio: 15 vittorie contro le 12 del Padova; 16 giocatori mandati in gol (numero sbalorditivo) contro 12; 36 reti totali (miglior attacco del girone) contro 30. Il miglior marcatore dei virgiliani è Galuppini con 8 reti, quello del Padova è Bortolussi con 6. I migliori assist-man dell’Acm sono Burrai e Mensah a quota 6, mentre Radrezza del Padova si è fermato a 5. Come non rimarcare, inoltre, la recente striscia di vittorie consecutive del Mantova: 5 (il Padova ne ha 3). Striscia che avrebbe potuto allungarsi addirittura a 11 senza la sconfitta col Trento che l’ha spezzata.
Insomma, forse non c’è bisogno di questi numeri per comprendere il valore del match di lunedì. Anche perchè ad offuscarli c’è la smisurata ambizione e voglia di riscatto che accomuna le due società (entrambe fallite e rinate in anni recenti): il Padova è al quarto campionato di fila in C, il Mantova manca dalla B dal 2010. È questo l’anno giusto, e nessuna delle due vuole perdere il treno.