Rugby Serie A Elite – Viadana, mediani e piloni pronti al duello coi Rangers. ”Tutti uniti a Vicenza per vincere”

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Viadana La mischia e il suo mediano, un rapporto saldo e apparentemente controverso per via di quella fisicità che pone gli otto energumeni del pacchetto e lo sgusciante mediano su piani opposti; per comprendere meglio è possibile convocare qualche annebbiata reminiscenza di matematica. Semplicemente: il numero 9 sta al pacchetto di mischia come Peppiniello di Capua stava ai fratelli Abbagnale. Loro possenti remavano e scavavano con i loro remi, mentre il timoniere scandiva il ritmo come un cronografo; allo stesso modo i marcantoni del pacchetto di mischia percuotono la muraglia difensiva avversaria e il giocatore con il nove sulla schiena scandisce la tempistica e le modalità di affondo degli avanti, alternando anche chi proviene dalle retrovie. Insomma, se il parallelo tra canottaggio e rugby appare quantomeno acrobatico, è altresì vera qualche analogia, per cui ecco il confronto nel Rugby Viadana tra il mediano di mischia Pietro Di Chio e il pilone Marlon Mignucci.
IL MEDIANO

Ciao Pietro, con Vicenza sarà una bella sfida tra i pacchetti, quindi anche i due mediani di mischia saranno molto sollecitati, cosa ne pensi?
«Il meteo non favorirà il gioco dei trequarti, ma siamo fiduciosi del lavoro degli avanti. Noi mediani dovremo essere bravi a gestire il pack, capire le sensazioni di gioco e insieme all’apertura trovare soluzioni territoriali. Loro hanno dei buoni mediani, ma anche noi siamo in grado di farli soffrire e mettere la squadra sul piede avanzante chiunque vada in campo».

Nel tuo ruolo c’è una competizione interna importante, come la vivete?

«Siamo un bel gruppo di numeri 9. Siamo in cinque tra prima squadra e Caimani e non c’è tanta differenza tra noi e questo ci spinge ulteriormente verso il miglioramento; credo che sia fondamentale anche perché ognuno può imparare dall’altro».
Ormai sei a Viadana da qualche anno. Da Jimenez a Pavan, qual è stato il momento chiave della crescita della squadra?
«Sono arrivato a metà del primo anno con German Fernandez. I momenti sono stati tanti, ma l’anno scorso, alla prima partita della stagione (pareggio in casa del Petrarca, ndr) abbiamo dato e avuto un segnale che potevamo giocarcela con tutti; poi come siamo andati avanti l’anno scorso e quello che stiamo facendo ora è una conferma delle indicazioni espresse in quella prima partita».

IL PILONE

Ciao Marlon, a Vicenza sarà battaglia nel fango, chi parte avvantaggiato davanti?
«Sicuramente sono condizioni molto avverse, ma non ci sono novità. Siamo comunque abituati ad allenarci in condizioni simili. Sappiamo che là davanti dovremo essere uniti, soprattutto perché sarà una fase di conquista cruciale».

Vicenza, nonostante la classifica, ha dimostrato di essere squadra da non sottovalutare anche perché ci sono alcuni ex d’esperienza, anche in prima linea. Cosa ne pensi?

«E’ una squadra in costante crescita, con molti giovani ma anche con dei giocatori di esperienza. Da non sottovalutare soprattutto il fatto che con tutte le altre squadre sono riusciti a mettere molta pressione sempre stando attaccati al punteggio».

Vicenza-Viadana è il più classico dei testa-coda: la vedete più come opportunità o pericolo di inciampare?

«Penso sia più un’opportunità per consolidare il nostro gruppo e riconfermarci, stando però attenti a non sottovalutare il fatto che a casa loro tutti hanno avuto serie difficoltà: dovremo essere precisi e pazienti».

Tu e Fabrizio Fiorentini avete fatto tutto il percorso, compresa la cadetta, e oggi non siete più giovani di belle speranze, ma giocatori affidabili che giocano nella squadra capolista del campionato. Come giudichi il tuo percorso fin qui?

«Il passaggio in prima squadra è avvenuto in periodo Covid, quindi un po’ travagliato, e due anni fa l’intervento alla cervicale: non è stato un percorso lineare. Ora sono davvero contento di fare parte di questo gruppo in modo attivo e devo dire che non mi aspettavo di arrivare fin qui viste le tante traversie: sono felice!»