MANTOVA In 2500 ieri sera al PalaUnical per l’ultimo spettacolo del tour di Alessandro Cattelan “Salutava sempre”. Un monologo di novanta minuti, che ha strappato risate e applausi al numeroso pubblico mantovano.
Uno spettacolo vivace, brillante che Cattelan ha saputo gestire con la sua grande capacità di intrattenimento perché non è stata una serata solo di parole, ma anche di musica visto che lo showman ha cantato e ballato con disinvoltura.
Ironico e pungente, lo spettacolo è stato costruito sull’eccellente base del funerale anticipato e attorno a questo argomento Cattelan ha imperniato il suo show smantellando luoghi comuni e prendendo a spallate il politically correct.
Niente però di nuovo, perché il clichè della presa in giro della quotidianità è ormai un cavallo di battaglia di parecchi comici. Ecco, la scelta di unire l’idea del funerale a questo viaggio nei vizi e nelle virtù i oggi riesce a rendere lo scheletro dello spettacolo meno scontato e poi, decisamente, ci ha pensato lui, Cattelan, a far decollare la serata. Indubbiamente efficace e di effetto nel dialogo, diretto nei concetti e tremendamente teatrale come presenza sul palco. Abituati come siamo a vederlo seduto ad un tavolo in tivù, con grande sorpresa Cattelan ha dato sfoggio di grande personalità nella gestione del palcoscenico.
A proposito, nota di merito alla scenografia a dir poco imponente per un monologo e con un grande gioco di luci.