MANTOVA Il fine settimana di MantovaMusica inizia venerdì 19 novembre alle ore 20.45 all’Auditorium Monteverdi (via Conciliazione 33) con un evento del ciclo MM Eterotopie, organizzato, come può ben suggerire il titolo, in collaborazione con MantovaScienza: “Tre ipotesi sull’origine del mondo”, concerto-conferenza che vedrà – accanto alla parte musicale curata dal Quartetto di Fiesole insieme al pianista Andrea Rucli – l’intervento del fisico nucleare Emilio Santoro.
In programma, musiche di Darius Milhaud (La Création du monde Suite de concert per pianoforte e quartetto d’archi op. 81b) e Silvia Colasanti (Tuli tuhmaksi rupesi / Fuoco folle di furore (2012) per quintetto con pianoforte).
Si spiega così il particolare accostamento di esecutori ed interpreti: se scienza e musica dialogano da sempre, perché non far incontrare un fisico nucleare e musica che racconta di due “creazioni” ispirate all’epos del Kalevala finlandese e a racconti folkloristici africani? Dall’antichità ai giorni nostri, il suono e Il linguaggio musicale, oltre ad essere veicolo delle nostre più profonde emozioni, sono stati accostati a racconti di creazione del mondo. Il Big Bang e la teoria delle stringhe rimandano a eventi sonori e vibratori, così come nell’antichità, l’origine del mondo è associata alla parola o un suono.
Domenica 21 novembre alle ore 17.00 tornano invece i tradizionali Concerti della Domenica al Teatro Bibiena: ad esibirsi sarà il pianista russo Aleksey Botvinov con un programma intitolato “Rachmaninov: elegia romantica”, con musiche di Johannes Brahms, Fryderyk Chopin e, naturalmente, Sergej Rachmaninov.
Il percorso sonoro che va da Johannes Brahms a Sergej Rachmaninov, passando per i Notturni di Fryderyk Chopin, è un viaggio lungo i sentieri dell’evoluzione pianistica tra primo, pieno e tardo Romanticismo. Si parte da Brahms, con i tre Intermezzi dall’opera 118, composti dall’autore tedesco durante l’estate 1893 e dedicati a Clara Schumann, ulteriore figura chiave del romanticismo musicale. Come le altre opere pianistiche del tardo Brahms, gli Intermezzi op. 118 sono caratterizzati da una forte carica introspettiva, al contrario dei lavori precedenti, dall’identità più virtuosistica. I Notturni di Fryderyk Chopin sono una sorta di “isola” nel panorama musicale di tutti i tempi: si dice notturni e si pensa a Chopin, che in essi ha condensato la sua poetica più pura. La musica di Sergej Rachmaninov ci traghetta verso un Novecento ancora romantico, tinto di atmosfere russe e talvolta un po’ nostalgiche.
Biglietto intero 10 euro; ridotto 5 euro.