Bozzolo, al Pot va riconosciuto il suo ruolo riabilitativo

L'appello del sindaco Torchio

OSPEDALE BOZZOLO

BOZZOLO  Riconoscere a Bozzolo il ruolo di struttura riabilitativa per l’area casalasco-viadanese ed indicare in modo chiaro quando ed in che modo saranno dati gli investimenti da 1.8milioni promessi dalla Regione. Queste le richieste del Comune di Bozzolo alla luce della delibera che sancisce la collaborazione tra le Asst di Mantova e Cremona per l’istituzione dell’area territoriale socio sanitaria interaziendale casalasco-viadanese valida dall’1 gennaio.
Potenziare e dare un futuro sempre più in crescita al Pot di Bozzolo: in questa direzione vanno el richieste avanzate dal sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio con l’appoggio di tutte le forze politiche in consiglio comunale. Un appello che nasce all’indomani della pubblicazione della delibera che, con decorrenza 1 gennaio 2019, dà vita alla convenzione tra Asst Mantova ed Asst Cremona per una collaborazione in tema di servizi. «Chiediamo di dare a Bozzolo le funzioni riabilitative della zona casalsco-viadanese e di conoscere in modo chiaro tempi e modi in cui verranno impiegati gli 1.8mln di euro promessi dalla delibera regionale – spiega Torchio -. Questi aspetti devono essere chiariti, lo chiede tutta la politica. Questo investimento deve essere realizzato».  E proprio in tema di collaborazione tra Mantova e Cremona, Torchio legge positivamente l’afferenza di Bozzolo al mantovano, quindi in collegamento con l’ospedale di Asola. «Ho incontrato il sindaco Raffaele Favalli che ha giudicato positivamente il fatto che Bozzolo resti sotto l’Asst Mantova. E’ un’impostazione positiva ma che va conclusa – sottolinea il primo cittadino, perchè permette a Bozzolo e Asola di restare ospedali che, paragonati all’Oglio Po, non avrebbero i numeri sufficienti: unendosi, due debolezze restano una forza». E proprio sul fare squadra Torchio evidenzia un’altra necessità, ovvero una collaborazione tra Bozzolo e Casalmaggiore dove, il secondo indirizzi attraverso i suoi specialisti i pazienti al Pot così da garantirgli un’utenza costante. «Bozzolo non è un ospedale per acuti ma un presidio di riabilitazione – evidenzia, infatti, il sindaco -: serve uno sforzo comune tra le strutture per l’orientamento dell’utenza». Una collaborazione che permetterebbe anche di superare il problema delle lunghe lista d’attesa e degli orari di apertura ridotti che costringono l’utenza a rivolgersi, sempre più spesso, a strutture private.

Valentina Gambini