MANTOVA – Non erano solo telefonate di cortesia quelle che si sono scambiati il sindaco Mattia Palazzi e il ministro dei trasporti Paola De Michelis all’indomani della rielezione. Di mezzo c’è una calendarizzazione per arrivare a uno studio di fattibilità necessario a finanziare con 30 milioni i varchi dei sottopassaggi ferroviari. Il 6 ottobre arriveranno in città i tecnici di Rfi per i sopralluoghi di due dei passaggi a livello ricompresi nell’accordo firmato a Roma l’8 settembre scorso. E nella telefonata a Palazzi il ministro ha confermato la propria posizione: non appena saranno eseguiti gli studi di fattibilità, ossia entro sei mesi circa, si firmerà la convenzione per stabilire la quota di co-finanziamento fra governo, Rfi e Comune.
Dato sensibile, e non di poco conto, in base all’accordo i 30 milioni sarebbero già disponibili e vincolati presso il ministero. Il tutto mentre fra meno di un mese dovrebbero partire i lavori per il sottopasso di piazza Don Leoni, che in buona parte dovrebbe risolvere il nodo di via Pitentino, da un lato, e viale Nuvolari, dall’altro.
Il protocollo è stato insomma propedeutico allo studio di fattibilità, alla convenzione, alla progettazione definitiva e quindi alla gara per l’assegnazione dei lavori. Di nuovo e decisivo, rispetto agli innumerevoli e inutili protocolli d’intesa di cui abbondano i cassetti di via Roma, stavolta ci sarebbe il fatto che lo stesso governo ha sottoscritto l’impegno a finanziare le opere, con il concorso delle ferrovie.
L’obiettivo ambizioso del sindaco consiste nel bypass di tutti e cinque i passaggi a livello che rappresentano sbarramenti nei punti vitali della città, ma due in particolare rappresentano i nervi scoperti della viabilità (e quindi della vivibilità) cittadina. «Come priorità – commenta il sindaco – vedo le sbarre di Gambarara e di Porta Cerese». Ossia proprio i passaggi a livello che chiudono i flussi viabilistici da e verso nord, e quelli da e verso sud. Resta invece ancora in sospeso la questione del Migliaretto – altra priorità annunciata dal sindaco –, riguardo al quale deve prima essere definito il progetto che al momento oppone la richiesta di acquisizione al demanio comunale con la Regione Lombardia, anch’essa interessata a far propria quell’area, con il mantenimento della destinazione aeroportualistica.