Stadi: possibile apertura a fine mese, c’è speranza per il Mantova e i tifosi

MANTOVA  – La questione stadi continua ad essere l’argomento principale sui tavoli della politica. Sia quella ordinaria e quindi sul fronte del Governo, ma anche sul fronte sportivo. L’apertura può essere determinante per la ripartenza ufficiale dei campionati. Lo ha scritto il presidente della Lega Pro Ghirelli, lo hanno chiesto il Coni e anche la Figc. Lo chiedono a gran voce le società che possono tornare ad incassare qualcosa dai botteghini. La chiusura annunciata dal nuovo Dpcm, in vigore fino al 30 di settembre, aveva tagliato le gambe a chi sperava in scenari differenti. Sul tema stadi, rispetto ad altre situazioni, non c’è stato un vero e proprio dietro front repentino del Governo, ma le dichiarazioni a  RaiSport del ministro dello Sport Vincenzo  Spadafora sicuramente danno molte più speranze rispetto a quanto annunciato il giorno prima dal Premier Conte. Ma stupisce ancora di più che il Piacenza apra il “Garilli” ad 840 tifosi per Piacenza-Sampdoria. «Finalmente si respira un’aria di ripresa – ha commentato Spadafora – e questo perché siamo in grado di rispettare le regole. Anche io non vedo l’ora di rivedere i tifosi negli stadi, perché con il pubblico è tutta un’altra cosa e la riapertura delle scuole rappresenterà un test importante per il Paese. Io credo che a fine settembre avremo tutti gli elementi per valutare un’eventuale ripresa con il pubblico. Nel frattempo, mi auguro che venga consentito l’accesso ad un migliaio di spettatori come succede nei concerti e a teatro. È una cosa sulla quale sto lavorando». Non è da escludere quindi che a stretto giro possano arrivare delle comunicazioni per consentire ai club di organizzare l’ingresso di un numero ristretto di tifosi. Gli esperimenti sono già stati fatti nel corso di queste prime uscite amichevoli. Nel caso fosse consentito, anche il Mantova si attrezzerà per riaprire in totale sicurezza lo stadio “Martelli”. Sul tema stadi è intervenuto anche il sottosegretario alla salute Sandra  Zampa, che ha parlato a Radio Punto Nuovo: «Tante volte ho cercato di spiegare che, con l’arrivo di tanta gente, gli inevitabili assembramenti, i mezzi di trasporto, sono aspetti di grande rischio. È per questo che dico che, ad oggi, sono i ragazzi italiani ad avere tra le mani il destino di questo Paese. Se sulla scuola ce la caveremo bene, potremo poi riparlare degli stadi. Riapertura degli stadi? Il 4 ottobre è un po’ presto, bisogna avere 15 giorni di valutazione». Giustificabili i timori legati alla gestione delle tifoserie durante gli accessi e i deflussi, ma è anche vero che l’apertura degli stadi è un passo importante e in certi casi vitale per diverse società. Specialmente in Serie C, dove i club non hanno gli introiti dei diritti televisivi. Ma soprattutto, il calcio, senza i tifosi, è un altro sport.