Confesercenti “Natale nei negozi”

MANTOVA – ll sondaggio condotto da Swg per Confesercenti sulle intenzioni di acquisto dei consumatori in vista delle prossime feste invernali indica che ora si punta all’inversione di tendenza in favore dei negozi dopo un periodo di semi-lockdown dominato dal web. Dalle elaborazioni condotte dall’Ufficio Economico Confesercenti sulla base del consueto sondaggio emergono alcuni aspetti interessanti. Lo shopping di Natale entra nel vivo. E la rete dei negozi fisici arriva all’appuntamento di Natale sperando di giocare una partita di ritorno di successo, dopo un’andata dominata dal web durante il periodo di chiusura delle attività di vicinato: il 46% di italiani che ha già iniziato a comprare i doni da mettere sotto l’albero, in sei casi su dieci (59%, lo scorso anno era il 32%) lo ha fatto online. Il commercio è pronto e scommettendo sul servizio, sulla tradizione e anche sulla spinta del cashback, che nei primi giorni di applicazione ha generato un aumento delle vendite: un aiuto imprevisto per la rete dei negozi. Il direttore di Confesercenti Cornacchia rileva che “sembra forte la spinta dei consumatori intenzionati a dare fiducia al retail anche dalla presenza nei negozi di questi giorni molti non hanno ancora comprato e segnalano l’intenzione di comprare i propri regali in un piccolo negozio o presso un mercato.” Continua nell’analisi il direttore di alcuni eventi che abbiamo registrato dai commercianti che temiamo possano condizionare le spese natalizie nei negozi “timore di ulteriori chiusure o restrizioni di orario dei negozi, le file per gli acquisti e la paura del contagio solo pochi clienti si dichiarano di non essere condizionato o rassicurati dei comportamenti della gente.” La ricerca rileva che il budget di Natale, è sull’onda dell’incertezza, quest’anno il 64% degli italiani, quasi due su tre, progetta di spendere meno dello scorso anno per i regali e gli acquisti di Natale, solo il 3% prevede di aumentare il budget.  Quasi tutte le voci di spesa vengono riviste al ribasso: la percentuale di italiani che comprerà per sé, per la propria famiglia o per fare un regalo prodotti enogastronomici passa dal 70 al 40%; in discesa anche gli italiani che faranno acquisti di abbigliamento (dal 60 al 38%) e di libri – dal 54 al 35% – e giocattoli (dal 44 al 27%). Cedono terreno anche le intenzioni di acquisto di prodotti di tecnologia, che passano dal 33 al 23% delle indicazioni degli intervistati. La flessione generale segnalata dagli intervistati induce a stimare una contrazione complessiva della spesa complessiva per il Natale in – 4,7 miliardi di euro (-20,7% sullo scorso anno), di cui -1,3 miliardi per i regali (-17,9%) e -3,4 miliardi (-21,8%), in spese per sé e per la casa. In aumento, invece, le risorse destinate dalle famiglie a saldare i conti in sospeso (+2 miliardi, +18%) e al risparmio (+11,1%). Conclude il direttore confesercenti che dalla ricerca si individua che è il futuro a preoccupare: “in particolare la prospettiva di una prosecuzione della pandemia Covid-19 anche nel 2021, segnalata dal 60% degli intervistati. Cresce anche la paura per la tenuta della situazione economica dell’Italia, segnalata dal 46%, contro il 42% dello scorso anno. Una quota che supera anche quella relativa al timore per le prospettive economiche personali e della famiglia, espressa da un italiano su tre – il 34% – più o meno la stessa quota di chi dice di aver ridotto i consumi durante gli ultimi dodici mesi. E di fronte a pandemia e crisi economica, le altre preoccupazioni si fanno meno pressanti, qualcuna passa addirittura in secondo piano.”