Elezioni politiche: c’è l’ok per Dara, ma la Rauti correrà nel collegio romano

MANTOVA Non tutto è ancora definitivo, ma molto parrebbe ormai delineato nella configurazione delle candidature del centrodestra per le prossime politiche del 25 settembre. Il collegio uninominale della camera dei deputati, che nel 2018 aveva eletto il leghista Andrea Dara, secondo le prime informazioni provenienti da Milano, quartier generale del carroccio, parrebbe ancora prenotato per lui. Si tratta di un collegio che spazia da Mantova a Pavia, passando per molte altre province lombarde, compresi 10 comuni del Milanese. Sembra invece che l’uninominale del senato, già di Isabella Rauti, passi ad altro candidato di Fratelli d’Italia. La stessa Rauti ha chiesto e ottenuto dalla sua segreteria nazionale una candidatura in un collegio del Lazio, dunque più prossimo al suo territorio di competenza.
E a chi toccherà dunque il collegio senatoriale? Qui la ridda di nomi si spreca, ma sempre e comunque orbita nel dominio dei Fratelli d’Italia. Chi punta su Alessandro Beduschi, chi su Carlo Maccari (peraltro, quest’ultimo parrebbe già prenotato a una carica assessorile in Regione il prossimo anno per cooptazione, senza dover passare per una elezione diretta).
Né mancano tuttavia le voci che puntano a collocare un esponente “patriota” del cremonese, trattandosi infatti di un collegio misto che ricomprende Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Per avere maggiori certezze in tal senso occorrerà attendere ancora alcuni giorni.
Resta ferma invece la nomination di Dara, il vicesindaco castiglionese e parlamentare salviniano uscente, che proprio in queste ore ha diffuso le proprie credenziali per chiedere un mandato-bis alla Camera. Nel suo ruolino di marcia, tra aula e commissioni, Dara ha totalizzato l’85,99% di presenze, solo il 13,42% di assenze e lo 0,60% in missioni. Inoltre è stato relatore 7 volte per progetti di legge, principalmente sul riordino del commercio, primo firmatario di 19 interrogazioni in Aula e di 12 nelle commissioni, di 15 ordini del giorno in assemblea e di 34 emendamenti. Il deputato leghista risulta per di più co-firmatario di 184 disegni di legge, 34 mozioni, 3 interpellanze, 205 interrogazioni in aula e 44 in commissione (molte di queste proprio finalizzate al territorio mantovano), 15 risoluzioni conclusive e non, 213 ordini del giorno in assemblea e 754 emendamenti.